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18 Maggio 2025 - 16:02
CASTEL VOLTURNO. Napoli non è come Torino e Milano. Vincere in riva al Golfo provoca emozioni uniche. Ma al tempo stesso dà responsabilità fuori dal comune. Alla vigilia di Parma-Napoli che può valere già lo scudetto, Antonio Conte evidenzia come le tensioni che sta vivendo non sono come quelle del passato.
Ha vinto il titolo con Juventus e Inter ma in azzurro la storia è diversa. Mancano due passi per poter godere del tricolore. Sarebbe fantastico poter sfruttare il punto di vantaggio su Simone Inzaghi e company. Per farlo dovrà battere i ducali e poi il Cagliari al Maradona.
«No, non è una vigilia come tutte le altre - ha ammesso il tecnico in conferenza stampa - non ci può essere normalità se stai arrivando alla fine della stagione ed hai la fortuna di giocare per qualcosa di importante. Tutti arrivano alla fine della stagione, poi bisogna vedere come, cosa ti stai giocando, che stagione hai avuto. Non possiamo definirlo un finale normale, ma all’insegna di un obiettivo che sicuramente non era nelle nostre menti. Il nostro obiettivo l’abbiamo già raggiunto, più di uno, tornare in Champions e togliere un posto a chi l’anno scorso si era qualificato e squadre che ci avevano distanziato di 15 punti minimo, senza contare l’Inter a 41. Sicuramente quell’obiettivo è stato raggiunto, poi l’altro era dare fastidio e pure quello è stato raggiunto ed ora resta da vedere quanto fastidio vogliamo dare. Sono pressioni, stress, che ci siamo meritate, non possiamo dire che è tutto normale, solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo, passionale, c’è un po’ di tutto e dovremo essere bravi a gestire».
Antonio Conte non è preoccupato ma sa di dover fare i conti con le incognite. «Sì - ha proseguito- c’è l’imponderabile che non puoi gestire. Tu prepari tutto nella maniera migliore possibile e poi però c’è l’imponderabilità, c’è il difensore del Genoa che intercetta la palla e si sgancia senza motivo e va in area nostra, un cross e di testa ti fa gol. Fa parte dell’imponderabile, in positivo ed in negativo, speriamo possa girare anche a favore nostro».
Il Napoli poteva sfruttare due vittorie e un pareggio per esultare: il punto l’ha già consumato contro il Genoa. «Il pari ci ha dato molto fastidio - ha chiarito l’allenatore salentino - l’ho rivista la partita e l’abbiamo dominata in lungo ed in largo. Il Genoa è entrato 8 volte in area, per chi non l’ha vista bene, ho visto alcuni commenti sulla partita che sicuramente mi hanno lasciato perplessi. Ci sono gare in cui può accadere, è accaduto al City col Southampton retrocesso non so da quanto, è finita 0-0 mettendo a rischio la Champions. Il calcio non è matematica, c’è l’imponderabile. Noi dobbiamo indirizzare le cose dalla nostra parte, una vittoria avrebbe detto tanto a differenza del pari ma quello è il passato, il presente è Parma e dovremo affrontarlo con tutte le nostre forze, voglia, una squadra in ottima salute e che si gioca la salvezza e che ha stoppato l’Inter e battuto la Juve».
Intanto c’è da capire come sta McTominay: «Ha avuto qualche problemino - ha evidenziato Conte - più di uno, ma come vi dico sempre troveremo la soluzione a prescindere. Il gruppo è fidato, ha superato difficoltà importanti e cercheremo di trovare sempre la soluzione. Neres? Ha recuperato, la settimana scorsa si era allenato mezza volta con noi, ha fatto 8-10 minuti, era quella la sua autonomia, s’è allenato sempre con noi, ha aumentato l’autonomia ma viene da 50 giorni fermo e non può certo essere pronto da titolare».
Il Parma non è un cliente facile. Deve salvarsi e può nascondere tante insidie: «Basta guardare la classifica - ha detto ancora Conte - loro lottano per salvarsi e quando è così tiri fuori le unghie, ti si allungano i denti e troveremo una squadra combattiva per fare risultato per salvarsi». Conte conosce tutto di questo Napoli. Ha lavorato molto nella mente dei calciatori. A Capodichino ieri in migliaia a sostenere la squadra verso la partenza per Parma. Cori e fumogeni. Scene ormai non più nuove.
«Loro sanno che stanno giocando per un obiettivo non preventivabile - ha dichiarato il leccese - differente rispetto ai grandi club. Per i grandi club uno scudetto in più o in meno non è che cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico, basti pensare che due anni fa non lo vinceva da 30 anni, da Maradona, e si sa la differenza, che tipo di differenza c’è anche nel vivere queste situazioni. Chi è abituato vive più serenamente tutto l’ambiente, chi non lo vive spesso è tutto l’ambiente che diventa molto ansioso, carico di tensione».
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