Tutte le novità
aspettando il tricolore
21 Maggio 2025 - 08:37
NAPOLI. Un altro piccolo sforzo. Novanta minuti e più e poi sarà scudetto. Ha stretto l’ennesimo patto d’acciaio con la squadra Antonio Conte. Si è blindato l’allenatore assieme ai suoi ragazzi. La piazza è pronta per fare festa ma c’è da battere il Cagliari. E non sarà facile. I sardi, ormai salvi, arriveranno al Maradona con la mente libera e la voglia di dare un dispiacere al popolo partenopeo per vendicarsi della retrocessione del ’97 dove i napoletani fecero il tifo per il Piacenza. Ma a prescindere da tutto conteranno gli stimoli di Di Lorenzo e compagni.
Gli azzurri sono esausti, hanno dato tutto e sono in piena emergenza. Sanno che il tricolore passa dai tre punti con gli isolani. Se con il Parma è andata bene visto il pari della Lazio con l’Inter, venerdì non si potrà più sfidare la sorte. Si dovrà vincere. Punto. Poi tutto il resto conta a poco. Anche perché i campioni d’Italia a Como non dovrebbero avere molti problemi. Fabregas ha promesso di impegnarsi al massimo essendo il giudice di questo finale. Ma tra il dire e il fare poi c’è di mezzo il mare. In questo caso il lago...
NIENTE DISTRAZIONI. Tutti ordinati e coperti, dunque. Nessuno pensi che sia già tutto fatto. Sarà fondamentale metterci tutto nei novanta minuti che mancano in modo tale da potersi regalare un sogno. La parola dovrà passare ai leader. A coloro i quali hanno già vinto il titolo e hanno l’esperienza giusta per tenere a bada gli avversari di turno. Sarà una notte unica che potrà restare indelebile ancora di più di quella del 4 maggio del 2023 a Udine. Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Anguissa, Politano e Raspadori c’erano quella volta. Spinazzola, McTominay, Gilmour e Lukaku non si rendono ancora conto di ciò che accadrà nel caso in cui si conquisterà il titolo.
Proprio per questo motivo le forze si dovranno unire per chiudere i conti. Nessuno allenti la presa. Ciò che è successo domenica scorsa deve essere inteso come un regalo divino. Il pareggio della Lazio su rigore con Pedro e il gol sbagliato di Arnautovic a porta vuota devono fare capire agli azzurri che qualcuno da lassù gli sta dando una mano. Magari è proprio Maradona a manovrare tutto. A prescindere da tutto c’è da entrare nella storia. La differenza di qualità è evidente. Ma questo finale ha visto un Napoli sulle gambe. Ma ora servono “anima e core” per poter diventare famosi in una terra che ama il calcio più di ogni altra cosa.
LA FORMAZIONE. Non cambierà Antonio Conte la squadra da mandare in campo. Essendoci degli infortunati, non si potranno fare delle sorprese. Sarà schierato un Napoli con il 4-4-2. I soliti uomini al loro posto sperando che si riesca a segnare. A Parma c’è stata una prestazione dignitosa, non si sono subiti gol ma neanche si sono fatti. Certo, il palo di Anguissa grida vendetta. Così come il calcio di punizione di McTominay o la traversa di Politano. Ma sono casi isolati. Non c’è stata la pressione di chi sapeva che si doveva solo vincere per poter ambire ancora al tricolore. I minuti finali avevano consegnato lo scudetto all’Inter. Poi è cambiata la scena e anche lo 0-0 è diventato oro per il Napoli.
Ma la sorte non sempre può essere fondamentale. Servono i fatti. Gli azzurri sanno come vincere. Conte sta cercando in queste ultime ore di allenamento di trovare altri stimoli per poter battere il Cagliari e chiudere eventualmente la sua esperienza con De Laurentiis regalandogli il quarto scudetto della storia. Nel corso di questo torneo sono stati tanti i patti stretti tra squadra e tecnico. C’è stata l’ennesima stretta di mano tra le parti. Venerdì si sta avvicinando. Il Maradona sarà pieno. Ne sarebbero serviti quattro per soddisfare tutti. Dunque, la gente aspetta e vuole festeggiare. Bisogna approfittarne.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo