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parla il presidente de laurentiis
24 Maggio 2025 - 13:15
NAPOLI. "Conte? State sereni. Antonio è un grandissimo allenatore ed un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni". Lo ha detto il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a Radio Crc all'alba della vittoria del quarto scudetto del Napoli.
"Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare quest'onda di una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l'opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano. Bus scoperto? Era stata una richiesta già nel terzo scudetto, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha", ha aggiunto De Laurentiis.
"Questa mattina il primo regalo che ho ricevuto è stato di mia figlia Valentina, che mi ha regalato la maglia del Napoli con la scritta 'Campione d'Italia'". De Laurentiis non è mai sazio. "Io per 40 anni con 400 film non ha mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l'incoscienza dell'imprevisto. Champions? Non posso promettere nulla. Il Napoli c'è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, però, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro ed investimenti. Per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno: Coppola è stato fin troppo gentile. Non è facile individuare il territorio", ha sottolineato il numero uno del Napoli.
"Allo Stadio Maradona c'è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza così colossale dal campo di calcio. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo. Io sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini", ha aggiunto De Laurentiis.
"Rivoluzione culturale nel calcio? Mi trovo spesso a discutere con bravissimi direttore generali ed amministratori delegati, ma che non sono i proprietari. Se fossero tutti proprietari intorno al tavolo, le cose cambierebbero immediatamente. Se è indebitato addirittura il calcio inglese, che è il più ricco del mondo, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Bisognerebbe far sedere Ceferin, Infantino e Gravina, individuare cosa non funziona e cambiarlo", ha concluso il presidente del Napoli.
“Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi" ha concluso De Laurentiis.
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