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08 Luglio 2025 - 13:50
Facundo Vila Juarez e Luciano Carraro
LUSCIANO. Nel giro di soli quattro anni l'Open Stringlab di Lusciano è divenuto il torneo Open maschile più prestigioso del panorama campano. Il montepremi di 10mila euro lo pone al fianco del Damarila di Cava de' Tirreni e le due competizioni si stringono idealmente la mano in una continuità temporale che favorisce anche la permanenza nella nostra regione di alcuni dei giocatori più forti del circuito nazionale ed internazionale. E' così che Facundo Vila Juarez, 27enne argentino di Mendoza, di fatto italiano acquisito e portacolori del Tennis Club Padova, ha fatto incetta di soldini nell'ultimo mese tra Cava e Lusciano. Facundo vanta un best ranking Atp di 321 raggiunto nell'ottobre del 2017 e non ha mai smesso di sperare che un giorno il tabellone di qualificazione di una prova dello Slam possa aprirgli le porte.
«Giriamo il mondo per questo. - ci dice l'italoargentino subito dopo il derby di finale vinto sull'argilla del Lusciano contro Luciano Carraro - I sacrifici sono tantissimi e questi tornei del circuito Open ci consentono di far cassa per poi rilanciare subito l'attività internazionale Itf. Sia chiaro, mai nulla è scontato né tantomeno facile perché ormai la concorrenza è altissima e il livello che si trova in giro lo è altrettanto. A Cava ad esempio ho vinto in finale in due set molto combattuti contro il campione campano Fabrizio Osti, classe 2005. Qui è andata meglio ma con la testa sono già al prossimo impegno. La Campania resta un posto speciale per me, come d'altronde il Tennis Club Lusciano: Luigi Bortone, la sua famiglia e i collaboratori della struttura ci hanno accolto con straordinaria disponibilità e tornare nel prossimo futuro sarà un piacere. L'obbiettivo della mia maturità agonistica? Giocare uno Slam. Mi sento ormai pronto per sostenere match contro giocatori forti e affermati».
Torniamo alla cronaca delle due settimane luscianesi, sotto l'attentissima supervisione del giudice arbitro Rino Caporaso. Vila Juarez, 2.1 delle classifiche nazionali e 555 Atp, ha esordito superando nei quarti di finale con doppio 6/4 il 2.3 Ivan La Cava. Quindi si è ripetuto in semifinale regolando con lo score di 6/3 6/2 il portacolori del Tennis Club Vomero Giuseppe Caparco (2.2), che nel turno precedente aveva usufruito del ritiro al terzo set del campione campano in carica Fabrizio Osti (2.3). Nella parte bassa del tabellone le sorprese le ha firmate un altro argentino, il 22enne Mateo Del Pino (2.4) che al momento si è distinto a livello mondiale soprattutto come doppista (qui ha ranking mondiale 499). Partendo dalle retrovie Del Pino ha infilato Mattia Paolo Pagano (2.6), il 2.2 Pasquale De Giorgio per 6/3 6/7 6/1 e il 2.5 Gioele Cerelli per 3/6 6/4 6/1. In semifinale il disco rosso glielo ha imposto il connazionale Luciano Carraro, 2.2 e seconda testa di serie al Lusciano, in un combattutissimo match conclusosi 7/6 6/4. E tutte le scorie della fatica Carraro se l'è portate il giorno dopo in finale. Le aspettative del pubblico erano molto alte ma la partita non è mai sbocciata. Carraro ha infatti avvertito il ritorno di un dolore lancinante alla schiena, lo stesso che ne aveva limitato il rendimento nelle precedenti settimane in Germania. Ha provato lo stesso a giocare il primo set, nel quale ovviamente Facundo Vila Juarez non gli ha lasciato scampo: perso 6/0 il primo parziale ha deciso così di ritirarsi.
«Sono molto dispiaciuto, - ha affermato Carraro - in primis per la gente che aspettava una finale dignitosa. Purtroppo non sono riuscito a continuare. E giocare al 40-50% con Facundo è praticamente impossibile. Resta per me una settimana importante qui a Lusciano, di quelle che fanno crescere. Noi siamo giocatori che stabilmente alterniamo il circuito Open a quello internazionale; ogni partita può insegnare e arricchirci. Non c'è altra strada a questo percorso: difficile, tortuoso ma anche avvincente e stimolante perché ci si mette in gioco di continuo».
Nella fase intermedia di Terza categoria vittoria di Francesco Albanese (3.1) sul pari classifica Davide Avino e piazzamenti in semifinale per Giovanni Pio Abbate e Matteo De Vincentiis. Tra i Quarta il successo è andato invece al 4.1 di casa Pietro Ciccarelli, che in due set combattuti ha prevalso su Alessio Varriale (4.1).
A tirare le somme, dopo la quarta edizione dell'Open Stringlab è Luigi Bortone, ideatore e fondatore dell'omonima azienda italiana nata nel 2015, che si occupa della produzione e della distribuzione di corde per racchette da tennis di alta qualità. In particolare, StringLab vende corde, accessori a marchio proprio e racchette Volkl, di cui sono distributori esclusivi per l'Italia. Oltre alla vendita online, StringLab ha uno store fisico presso il Lusciano Tennis Club, dove offre consulenza personalizzata per le corde.
"Peccato per la finale - esordisce Bortone - ma le partite di queste due settimane sono state sempre all'altezza delle nostre aspettative e di quelle dei tanti appassionati che quotidianamente frequentano la struttura. Il torneo ha ormai un nome e un blasone che attira qui giocatori di primo piano; i seconda categoria erano ben 40, con un 2.1 e diversi tra 2.2 e 2.3. Ha vinto il più forte e siamo contenti di come siano andate le cose. Crescere ancora? Pensiamo che ci siano i presupposti per farlo. Con il sindaco di Lusciano Marco Valentino e la sua amministrazione abbiamo ottimi rapporti e con loro stiamo studiando la possibilità concreta di migliorare la dotazione strutturale del club. Questo, in un'ottica futura consentirebbe anche di ambire ad un torneo con montepremi maggiore, che si avvicini a quelli proprio del calendario Itf. Noi intanto non cambiamo il nostro modo di operare: lavoriamo e studiamo il tennis così come ormai da tempo facciamo con le corde, utilizzate anche nel circuito maggiore da tanti tennisti di alto profilo. E questa è una cosa che ci gratifica molto".
L'evento di Lusciano ha visto la compartecipazione attiva di tanti sponsor, tutti coinvolti con entusiasmo in un progetto che aspira a migliorarsi sempre.
«Ne abbiamo bisogno - conclude Bortone - insieme si può fare. Ringrazio di cuore Stringlab, Studio Pi, Volkl , Aversa Petroli, il gruppo Marican con Vega food e Vega luxury, Idrosolution, Cervo Project, Pravia, Fab 4, Fab Arredamenti, L’ortopedia, Studio legale Iona, Euro Progress ed Enervit per esserci stati vicino».
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