Tutte le novità
l'intervista
19 Luglio 2025 - 09:27
DIMARO FOLGARIDA. «Napoli favorito tra i favoriti», Antonio Conte, nella prima conferenza stampa della nuova stagione, non può nascondersi. Una squadra campione d’Italia deve per forza di cose partire in pole position. La prima fila è sempre stata un cruccio per il tecnico leccese visto che i vecchi club l’hanno chiamato per ricostruire e non migliorare. Naturalmente non ci si può cullare sugli allori. È difficile confermarsi. Basti pensare a cosa sia successo dopo il tricolore di Spalletti.
Allora è convinto di essere il favorito numero uno?
«Dobbiamo pensare a noi, a quello che siamo, a quello che vogliamo anche diventare. Abbiamo iniziato un progetto nuovo insieme al presidente ed al club dall’anno scorso, partendo da basi molto limitate. Siamo partiti da un decimo posto e l’obiettivo nei tre anni è creare basi solide per durare nel tempo. È successo nel passato con altri club, io sono un costruttore e mi auguro di farlo anche col Napoli. Abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile al primo anno perché non era previsto per tante ragioni, per struttura e preparazione, invece ci siamo riusciti, ma non dimentichiamo che per me non cambia niente».
A cosa aspira?
«Si devono inserire nuovi pezzi per dare fondamenta solide, il club lo sa bene, siamo tutti d’accordo nel dire che il percorso continua, ma continua con uno scudetto sul petto che è un bel vedere, fa parte della storia».
Come ha trovato De Bruyne? Rappresenta un ulteriore step di crescita?
«Lo speriamo tutti, dirlo al secondo giorno è difficile, a fine anno vedremo che impatto avrà avuto. Stiamo parlando di un calciatore che non ha bisogno di presentazioni, volevamo alzare la qualità della rosa e con lui sicuramente la qualità la alziamo. Parliamo di uno dei centrocampisti che per tanti anni è stato tra i più forti in assoluto al mondo, ha vinto tutto, adesso viene da noi per una nuova sfida e sicuramente anche per lui è diverso rispetto al City ma si è calato bene nella realtà e siamo contenti di averlo con noi».
Lei ha sempre tolto lo scudetto alle squadre dell’anno prima. Chi può essere l’avversaria più difficile?
«È motivo d’orgoglio aver spodestato le tre big (Milan, Juve e Inter, ndr). Al tempo stesso dobbiamo guardare a noi stessi, come l’anno scorso, pensando a migliorare, crescere, ma è inevitabile che quando porti lo scudetto sulla maglia per definizione parti favorito o tra i favoriti e questo lo dobbiamo sapere benissimo. Non ci dobbiamo sottrarre, hai lo scudetto sulla maglia, poi sappiamo benissimo che dopo il ciclo della Juventus poi si sono succedute squadre diverse e questo fa capire la difficoltà ma l'abbiamo già visto due stagioni fa e con lo scudetto sulla maglia facemmo il decimo posto. Quest’esperienza fatta deve più forza a tutto l'ambiente per capire che non sarà facile, dovremo essere compatti perché le cose non saranno mai facili, in assoluto, ma vale per tutti».
Come si gestisce la pressione da favoriti?
«Abbiamo lo scudetto sulla maglia, per definizione partiamo tra i favoriti. Ma non ci dobbiamo sottrarre per timore o per nasconderci, abbiamo fatto tanto per quello scudetto sulla maglia e deve essere stimolante l’annata».
Quali sono gi obiettivi fissati da De Laurentiis?
«Il presidente è molto intelligente, non mi fissa nessun obiettivo. L’obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano, s'è creata una simbiosi, ricordo tutti i soldout sin dai preliminari di Coppa Italia nonostante tutte le difficoltà. Il popolo napoletano ha visto una squadra che al di là di tutto sudava la maglia e questo non deve cambiare. Ricordate che ne vince sempre una e non è detto che le altre abbiano fallito».
L’anno scorso alla sua presentazione coniò lo slogan “amma faticà”, per questa stagione invece ne ha qualche altro?
«Appena finito il campionato me lo chiesero, dissi “amma faticà again”, può andare bene a livello europeo con l'aggiunta in inglese. Se vogliamo restare sul napoletano possiamo fare “amma faticà ma cchiù assai” e restiamo in tema. Avremo competizioni, la nuova Champions, la Supercoppa, la Coppa Italia e ci stiamo attrezzando per competere e rendere orgogliosi noi stessi ed i tifosi».
Quanto è importante avere già una struttura solida rispetto all’anno scorso?
«L’importanza è notevole, nel nostro albergo vedevo la foto dell’anno scorso e fa riflettere il percorso fatto al primo anno nel ritiro. Siamo venuti qui con tanti ragazzi, pochi calciatori che sono rimasti, io chiesi al club di vederli e valutarli e facemmo altre scelte. Se andiamo a vedere chi è rimasto, ne avrò contati 6-7. Quest’anno torniamo con lo scudetto sul petto, con tutti i confermati dell’anno scorso ed è un’altra situazione e stanno arrivando calciatori perché a giugno abbiamo sposato una visione che non guarda solo al presente ma anche al futuro e stiamo seguendo questa linea. Oltre ad alzare la qualità della rosa abbiamo necessità di implementare a livello numerico per i tanti impegni, a differenza delle altre che sono state in Europa e hanno fatto le competizioni, noi non dobbiamo prendere sotto gamba questo, noi stiamo creando una situazione con scelte ponderate per una struttura solida che duri nel tempo e non costruita su palafitte».
Lucca alternativo a Lukaku, ma viste le tante partite i due attaccanti possono coesistere?
«Quando hai tante competizioni non puoi fare il titolare ed il non titolare, ci sarà spazio per tutti perciò c’è esigenza di implementare una rosa non strutturata ed ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni. Lo stiamo facendo in maniera mirata per il presente ma anche molto sul futuro, arrivano giocatori che a parte De Bruyne hanno dimostrato di essere di buona prospettiva ma non hanno ancora raggiunto il picco e io dovrò essere bravo a migliorarli e farli crescere per alzare ancora di più il livello».
L’anno scorso parlò di gol subiti da limitare e ne è venuta fuori la miglior difesa d’Europa, ora ha già indivdiuato il punto da migliorare?
«Difensivamente siamo stati bravi, dovremo migliorare nel cercare di fare più gol perché tante volte non siamo stati così realizzativi per quanto creato ma c'è sempre da migliorare, pure la cosa migliore che hai fatto, cercando pure di mettere calciatori con più gol perchè lamentai anche l'assenza di giocatori con gol a curriculum e stiamo sopperendo a questo».
Lei viene criticato per il cammino europeo, il Napoli torna in Champions, sarà uno stimolo poter rispondere?
«Sarà stimolante tornare in Champions, se poi è rivolta a me, io le faccio una domanda, sa quante volte ho partecipato all'Europa io da quando alleno? Io ho fatto 6 anni in Europa, due con la Juventus, una col Tottenham, una col Chelsea e due con l'Inter, prendendo squadre in ricostruzione, che non facevano le coppe. Mi vengono chiesti i miracoli sempre, ma alcuni fatti non possono essere tralasciati, in Champions non puoi inventarti la vittoria, certo io devo avere pazienza e stare in un club più anni, ma ho lasciato strutture che si sono prese anche soddisfazioni. Se dovessi trovare una pecca da parte mia è non essere riuscito a stare in un club per tanti anni, avrei avuto tante partecipazioni, non solo 6 che sono davvero poche».
L’arrivo di De Bruyne fa riflettere sul modulo, come si inserirà con McTominay, Anguissa e Lobotka? Si cambierà qualcosa?
«Se si va a vedere come giocava col City, lui è un interno di centrocampo, può diventare poi un trequartista, è un calciatore che ha caratteristiche precise, grande qualità, quando gli arriva palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire questo è titolare, questo è riserva, altrimenti è provincialismo, questo è fare le 4 competizioni, uno gioca, quella dopo va in panchina ed entra negli ultimi 20 minuti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo