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l'intervista

«Ho scelto Napoli per vincere»

Noa Lang: sono il tipo di calciatore per il quale i tifosi vanno allo stadio

«Ho scelto Napoli per vincere»

DIMARO FOLGARIDA. Rapper nell’anima. Non ha perso tempo Noa Lang per far capire a tutti cosa vuole dalla sua esperienza al Napoli. Non ha fatto giri di parole ritmiche o usato i beat l’olandese. Nei venti minuti della prima conferenza stampa da calciatore azzurro, il nuovo acquisto è andato dritto al punto. Niente rime ma messaggi ben precisi al mondo partenopeo. «Sono il tipo di calciatore per cui i tifosi vengono allo stadio», ha detto spavaldamente l’esterno offensivo arrivato dall’Olanda. Non ha mai avuto paura di dire il suo pensiero. Quando uno ha il carattere non teme alcun confronto. Anche se vesti la maglia dei campioni d’Italia. «Il Napoli è uno sogno», ha chiarito subito Noa (che ha scelto la maglia numero 70). Nella vita non si è fatto mancare niente. Ha vinto cinque trofei tra Belgio e Olanda e ha in bacheca un disco d’oro e di platino. Il suo mestiere principale, però, è fare il calciatore. È molto bravo ed è per questo che Conte l’ha voluto a tutti i costi dopo averci provato nel mercato invernale.
Dopo una lunga trattativa lei finalmente è un calciatore del Napoli...
«C’era stata la possibilità di venire già l’inverno scorso, io lo volevo ma il Psv non mi ha lasciato partire. Ma il Napoli è tornato alla carica. Per me è un sogno e un onore. ho spinto molto in questa direzione. Parlavo in continuazione col mio agente, gli chiedevo sempre se fosse fatta e lui mi diceva di aspettare. Alla fine sono contento si sia fatto».
Ci racconta che calciatore è?
«Amo dribblare. Da me potete aspettarvi tante finalizzazioni. Sono il tipo di giocatore che il tifoso vuole vedere giocare allo stadio. Appena prendo il pallone il tifoso si appoggia in avanti per vedermi giocare».
Come sono gli allenamenti di Conte?
«La prima parola che ho imparato in italiano è “stanco”, perché qui le sedute d'allenamento sono molto pesanti. In Olanda si lavora soprattutto con la palla, qui invece c'è tanta corsa. ma è una cosa positiva per me, anche per uscire dalla mia zona di comfort. È il momento di lavorare duro per diventare la miglior versione di me stesso».
Quali sono le sue prime impressioni?

«Anzitutto il Napoli è un grande club, ci sono tifosi ovunque. Ho passato solo due giorni in città e ho visto bandiere ovunque. Non ci sono paragoni con l'Olanda e col modo di vivere il calcio lì».
In Olanda lei è un rapper famoso. Napoli è tanto calcio ma pure molta musica...
«La musica mi fa stare bene, mi piace farla nel tempo libero. Chiederò il permesso alla società per farla anche qui, altrimenti ascolterò la musica italiana».
Cosa significa prendere il posto di Kvaratskhelia?
«Sono molto fiducioso di poter raggiungere un buon livello qui a Napoli. Credo molto nelle mie qualità, la società ha riposto grande fiducia in me. Credo di poter avere successo sia a livello collettivo che individuale. So quant’è forte Kvaratskhelia, ma io sono Lang e voglio scrivere la mia storia qui. Ho fiducia in me e anche la società».
Disco d’oro, disco di platino e uno scudetto con il Napoli... Non sarebbe male.
«Mi renderebbe molto felice vincere lo scudetto. Sono già stato campione cinque volte tra Olanda e Belgio, sarebbe un sogno vincere lo scudetto anche in Italia col Napoli. Ma andiamo piano piano, pensiamo a fare buone prestazioni e poi si vedrà».
Che titolo darebbe a questa sua esperienza?
«Sono qui per vincere, potrebbe essere questo un buon titolo da giornale».
Lei è molto bravo in attacco ma con Conte si difende anche...
«Sicuramente il calcio in Olanda è molto diverso da questo punto di vista, perché spesso si ha la palla e si gioca in una squadra più forte. È il momento di diventare un giocatore completo e migliorare le mie qualità difensive. Sono venuto in Italia anche per questo e credo che l'allenatore sia quello giusto».
Quali sono i suoi pregi e quali i difetti?
«Penso di essere bravo con la palla tra i piedi, nel dribbling, negli assist e nei gol. So di dover migliorare dal punto di vista tattico e difensivo, è una mia sfida in questo momento ma credo che Conte come allenatore sia perfetto da questo punto di vista. Stiamo già parlando molto in questo senso durante gli allenamenti».
In Italia si tende a raddoppiare i calciatori che dribblano come lei...
«Se ha visto le partite di Champions avrà visto che spesso e volentieri i difensori mi raddoppiano e mi piace questa sfida perché così elimino due calciatori col dribbling. In Italia si difende molto bene, ma io attacco bene, sono piuttosto fiducioso sulle mie qualità».

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