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Da Dimaro
26 Luglio 2025 - 09:53
Sam Beukema
DIMARO FOLGARIDA. Un sorriso smagliante. Una felicità che non ha voluto per niente nascondere. Sam Beukema sta vivendo un momento magico della sua carriera calcistica. Diventare un rinforzo della squadra che ha vinto lo scudetto è qualcosa di meraviglioso. Arrivare, poi, in una difesa che è stata la meno battuta d’Europa lo riempie di orgoglio. È stato voluto da Antonio Conte per migliorare ancora di più il reparto arretrato. Con Italiano ha avuto un upgrade non indifferente ed è per questo che è stato monitorato spesso e alla fine Manna ha piazzato il colpo. Il club felsineo ha fatto muro all’inizio ma poi la volontà del ragazzo ha fatto la differenza. Addirittura è sceso in campo il papà per accelerare la trattativa. «È un onore stare con i campioni d’Italia», ha ammesso Sam.
Cosa pensa di aggiungere alla miglior difesa del campionato?
«L’anno scorso il Napoli ha fatto una stagione incredibile quindi sono già molto contento di essere qui, con i campioni d’Italia. So che avremo tante partite e spero di aiutare la squadra, essere sempre disponibile, ho esperienza anche in Champions e posso aggiungere questo alla squadra ma abbiamo tanti elementi fortissimi e penso potremo fare molto bene».
Quando furono aperte le frontiere per gli stranieri il primo difensore straniero olandese del Napoli fu Krol. Il secondo è lei, che effetto le fa?
«È un onore essere dopo di lui qui, Krol non lo conoscevo così bene prima di arrivare qui, ma anche la mia famiglia mi ha detto che è stato un grande giocatore non so per il Napoli ma anche per la nazionale ed è un onore giocare qui».
Come procede l’inserimento e cosa può imparare dai suoi compagni?
«È un bel gruppo, conoscevo alcuni ragazzi, come Gilmour che ho incontrato in vacanza, è stato subito bello, è un bel gruppo, c'è una bella atmosfera e sono contentissimo di essere qui con loro. Non vedo l’ora di iniziare le nostre sfide».
Napoli può essere utile per arrivare in Nazionale?
«Sì, è un obiettivo personale per me andare in nazionale, una delle ragioni per cui sono più. Napoli è una grande squadra, gioca in Champions, lotta per lo Scudetto e spero di andare in nazionale, è un obiettivo ed un sogno».
Come sono i primi giorni di lavoro con Conte? Ha sentito anche Ndoye? Avete fatto vacanza insieme...
«Sono abituato al calcio di Italiano, anche uomo su uomo è intenso, ma con Conte già abbiamo iniziato molto bene, duramente, questo farà la differenza e si è visto già l'anno scorso. Mi piace lavorare duro, qualche volta però è pesante (ride, ndr). Sì, ho sentito Ndoye, è uno dei miei migliori amici, come Ferguson, lo chiamo quasi ogni giorno dopo gli allenamenti. Lui sta bene (ride, ndr)».
Cosa l'ha colpita di più del Napoli che ha vinto lo scudetto?
«Non mi ha sorpreso, alla seconda partita l'abbiamo affrontato a Bologna, perdemmo 3-0 e conoscevamo il valore, era già forte, non mi ha sorpreso la vittoria dello Scudetto. Quella squadra ha dimostrato in ogni partita la loro voglia, mi ha colpito la disciplina, ogni settimana ha fatto la differenza».
C'è un difensore che ha come modello?
«Ora secondo me uno dei migliori è Van Dijk, fortissimo, moderno, un esempio, ma ce ne sono tanti, anche qui a Napoli abbiamo difensori forti e non vedo l'ora di iniziare con loro».
Quali sono i punti di forza dei suoi compagni in attacco?
«Giocavo contro di loro l'anno scorso, contro Lorenzo ad Udine, Romelu a Napoli, sono forti fisicamente ma anche sugli esterni abbiamo tanta qualità, abbiamo un bell'attacco e speriamo di fare tanti gol insieme».
Quanto le è servito cominciare a giocare da giovane come numero 10...
«Ho iniziato da trequartista, ma poi quando sono diventato più alto sono passato più dietro, prima play e poi ancora più alto sono passato indietro. Giocare in mezzo al campo ti aiuta poi a fare il difensore».
Qual è stato l'impatto con i metodi di Conte? Le chiede qualcosa di particolare?
«Col mister ho parlato già un po’, ma sempre tatticamente per capire cosa mi attende nel gioco, ora ho capito quasi tutto sul tipo di gioco, ma è bello giocare avendo un mister così».
A lei è sempre piaciuto giocare con tanto spazio alle spalle, ha preso un solo giallo, è più facile in anticipo?
«Giocando così è un rischio, ma se sai bene come giocare in questo modo diventa meno rischioso, perciò ho preso un solo giallo in campionato italiano, sono abituato a giocare così e mi piace anche essere aggressivo in anticipo, difendendo in avanti».
L'anno scorso saliva spesso sulla linea di centrocampo, glielo chiede anche Conte?
«L'anno scorso ho fatto anche questo, ho pressato anche il portiere forse con la Lazio (ride, ndr), abbiamo parlato col mister prima dell'Arezzo e ci siamo detti che volevamo fare così, aggressivi, uomo su uomo, ma se non è il momento non lo facciamo ed aspettiamo il momento giusto per pressare».
Qualche anno fa diceva di voler salire su un treno importante. Il Napoli è il treno giusto?
«Quando mi hanno chiamato, ho pensato subito “i campioni d'Italia mi vogliono, non è difficile...”, è una società con grande storia, grande tifo, passionale, questo mi piace molto».
Quali aspetti del suo gioco deve migliorare?
«Penso che da quando sono arrivato in Italia sono migliorato molto sull'uomo. In Olanda non si gioca così aggressivi in difesa, mi sono migliorato molto. Spero di aggiungere alla squadra la mia esperienza in Champions e di fare il mio gioco da dietro, è il mio punto di forza iniziare bene da dietro».
Ha risaltato le sue caratteristiche più Motta o Italiano?
«Tutte e due, alcune volte mi piace giocare più diretto col lancio lungo, ma dipende dalla gara, altre volte contro un blocco basso serve pazienza e serve tutto per fare bene».
Tornando a Ndoye. Considerato che si sente con lui ogni giorno, cosa vi dite?
«Cosa dici tu al tuo miglior amico? (ride, ndr). Parliamo di tutto, della vita, non nello specifico del Napoli».
Vorresti giocare con lui?
«È un mio amico, vorrei sempre giocare con miei amici, ma non so cosa farà e spero farà ciò che vorrà».
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