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Conte studia un Napoli d'attacco

De Bruyne è l'arma in più per impostare e realizzare

Conte studia un Napoli d'attacco

De Bruyne

DIMARO FOLGARIDA. L’anno scorso il mantra di Antonio Conte era: “La difesa prima di tutto”. Negli undici giorni di ritiro a Dimaro Folgarida terminati ieri, il tecnico campione d’Italia si è concentrato molto di più sulla fase offensiva. Vuole un Napoli d’attacco Tonino da Lecce.

L’anno passato ha vinto il campionato con un bottino realizzativo risicato. Solo 59 le reti segnate. Fortunatamente l’Inter, che è arrivata quota 79, ha avuto qualche giro a vuoto e ha permesso a Lukaku e company di aggiudicarsi il titolo per un solo punto. Ma non può andare sempre bene. Ed è per questo che ci si è concentrati al massimo per la fase offensiva. Prima di tutto comprando dei rinforzi di un certo livello.

A sinistra è stato preso Noa Lang fresco vincitore del titolo olandese. Serviva pure un centravanti puro come alter ego di Big Rom e la scelta è caduta su Lorenzo Lucca. Ma prima di questi due c’era stato il pezzo forte. L’ingaggio a parametro zero di Kevin De Bruyne è stata una intuizione incredibile. De Laurentiis e Manna hanno chiuso un’operazione unica nel suo genere portando a casa uno dei centrocampisti più forti degli ultimi anni.

Un top player di un’altra dimensione che fino a qualche tempo lo si poteva vedere solo in televisione o sceglierlo alla Playstation. Il belga è arrivato in punta di piedi ma con il chiaro intento di continua a stupire. Non l’ha fatto per soldi. Sarebbe diventato ancora più ricco in Arabia. È voluto rimanere in Europa scegliendo la squadra più passionale d’Italia. Ma al tempo stesso molto forte e decisa a fare ancora grandi cose.

LA TATTICA. Inutile dire che KDB sarà il punto centrale di tutto il Napoli. Ha una qualità eccelsa nel passaggio, sa mettere i compagni nelle condizioni di calciare in porta e sa anche andare in rete. In azione e sui calci piazzati. Potrà contribuire anche lui ad alzare il numero dei gol.

Nel prossimo torneo, per poter stare a certi livelli, si deve arrivare almeno a quota 70 griffe. Dovranno contribuire un po’ tutti perché da soli gli attaccanti non ce la faranno. Di sicuro Lucca e Noa Lang devono collaborare. Così come Neres e Politano. Finalmente il brasiliano sarà schierato a destra e accentrandosi di sinistro potrà puntare di più la porta. Stesso discorso per Matteo che sa come si fa ad esultare.

Sul campo di Carciato, comunque, Conte, assieme al suo collaboratore Elvis Abbruscato, si è concentrato intensamente sul reparto in questione. La scorsa estate non lo potè fare in Trentino perché mancava la materia prima. C’era Osimhen ma non veniva chiamato in causa. Lukaku, invece, arrivò dopo la sconfitta con il Verona. Assieme a lui anche Neres. Tornando al numero di reti, facendo i conti della massaia, la speranza è che McTominay si ripeta e che venga seguito a ruota da Anguissa. Se anche Lobotka facesse qualche gol non sarebbe male.

Ci sono, poi, i difensori centrali ma anche i terzini che hanno in dote la qualità di andare in porta. Di Lorenzo non è nuovo in fase realizzativa. Pure Buongiorno e Rrahmani di testa potranno sfruttare i passaggi perfetti sugli angoli di De Bruyne. Senza dimenticare Beukema. Si deve capire anche se ci sarà un altro innesto sulla corsia sinistra. Al momento Noa Lang è l’unico in quel ruolo. Se ne giova Raspadori di quest’assenza che come seconda punta non ha eguali. Ma nella lista di Manna ci sono dei possibili rinforzi che potrebbero essere determinanti per Conte.

Primo su tutti Dan Ndoye. Lo svizzero fa il tira e molla ma Manna non si tira indietro perché sa di avere i fondi necessari per accontentare il Bologna. Sterling è una bella suggestione. Conosce molto bene De Bruyne a i tempi del City. Negli ultimi due anni non ha fatto chissà che cosa. Ma con Conte potrebbe rinascere. Solo che con lo stipendio che guadagna (15 milioni) non rientra nei parametri di De Laurentiis. Il Chelsea potrebbe anche decidere di pagare gran parte dell’ingaggio ma non è detto che lo faccia. Di certo il Napoli deve segnare di più. Conte lo sa e farà di tutto per migliorare l’attacco. Così come fece con la difesa.

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