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È già il Napoli di Hojlund

Al nuovo attaccante sono bastati pochi allenamenti e 75 minuti per dimostrare le sue immense qualità

È già il Napoli di Hojlund

Rasmus Hojlund

NAPOLI. Ha cominciato come aveva lasciato: segnando. Il 4 giugno del 2023 Rasmus Hojlund aveva partecipato alla goleada dell’Atalanta contro il Monza. Sua una rete del 5-2 finale. Mentre Di Lorenzo e compagni quell’estate festeggiavano il terzo scudetto, il danese veniva acquistato dal Manchester United per 75 milioni di euro dopo una sola stagione con la Dea. Aveva appena vent’anni.

Sabato sera il giovanotto arrivato con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto ha messo il timbro nella sfida con la Fiorentina. Dopo pochi allenamenti e 78 minuti si è già preso il Napoli e il cuore dei tifosi partenopei. Si è capito da subito che i cinquanta milioni totali che De Laurentiis spenderà per prenderselo a titolo definitivo li vale tutti. Fisicità, senso della posizione, corsa, pressing e cinismo sotto porta.

Pongracic non sapeva più come fermarlo. Avrebbe meritato almeno un giallo ma l’arbitro Zufferli ha preferito non punire il difensore gigliato. Permettendogli sistematicamente di fermarlo con le cattive. Ma il duello alla fine l’ha vinto il centravanti azzurro. Che non poteva che sognare un esordio migliore. L’infortunio di Lukaku gli ha aperto le porte di un mondo diverso da quello che ha vissuto nella breve carriera precedente.

Allo United è stato bravo il primo anno ma poi ha avuto qualche difficoltà in seguito. Giovanni Manna è stato bravo a convincerlo ad accettare la proposta napoletana. C’era anche il Milan su di lui ma alla fine ha scelto il Golfo. E se il buongiorno si vede dal mattino diventerà sicuramente l’idolo della piazza.

L’INTUITO DEL TECNICO

Il report fatto da Conte quando si stava decidendo il sostituto di Big Rom è stato eccezionale. Antonio e il suo staff hanno studiato nei minimi particolari il profilo di Rasmus. E alla fine hanno dato parere positivo. Certo, lo si doveva vedere all’opera in una piazza diversa dalle precedenti squadre. Ma chi sa giocare al calcio lo fa ovunque. Poi ci vogliono i contesti giusti per rendere al massimo.

E soprattutto un allenatore che ti faccia capire velocemente ciò che vuole. Ed ecco che a Firenze Hojlund non si è fatto pregare più di tanto e dopo 14 minuti ha raddoppiato. Quando ha visto lanciare il pallone da Spinazzola si è lanciato nello spazio, si è messo davanti a Pongracic, e arrivato di fronte a De Gea l’ha punito con un colpo da biliardo di destro che è finito nell’angolino.

Bravo anche nel dribbling stretto quando ha servito De Bruyne in area che ha calciato a botta sicura ma il portiere ha fatto un miracolo. Non ha avuto paura di sfruttare il fisico e di combattere per tutto il tempo che è rimasto in campo. Inizialmente sembrava dovesse partire dalla panchina per lasciare spazio a Lucca ed, invece, è stato buttato subito nella mischia. Conte sapeva quale dovesse essere la caratteristiche giusta per sfidare la Viola.

Lasciando tanto spazio alle spalle, la difesa di casa doveva avere di fronte uno capace di avere rapidità e forza di esecuzione. Ed ecco che Rasmus è andato a nozze. Mostrando una similitudine non da poco con Lukaku. Certo, Romelu ha tantissima esperienza ma non è più un ragazzino. Sicuramente da casa avrà applaudito il giovane virgulto danese arrivato dalla Premier. Quando il belga tornerà a disposizione ci sarà una forza offensiva a dir poco spaventosa.

Per il momento, però, Rom si dovrà curare guardando da lontano il suo erede. Sì perché Hojlund ha solo 22 anni. Anche se sembra già un veterano, ha ancora tutta una carriera davanti a lui. Nel duello a distanza con Kean ha stravinto. Mentre Moise dall’altra parte veniva ingabbiato da Buongiorno e Beukema, lui ha tenuto in apprensione sistematicamente la retroguardia viola. Inutile dire che adesso vuole confrontarsi in Champions.

Giovedì prossimo per lui sarà come un derby la partita con il City a Manchester. Vorrebbe essere di nuovo titolare e cercare di prendersi la scena in una città che non l’ha apprezzato abbastanza. Per come stanno le cose, Conte dovrebbe scegliere di nuovo lui alla guida dell’attacco. Sperando che possa ripetersi e dare un dispiacere a Pep Guardiola.

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