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Il fascino secolare della Coppa Lepori: dopo cinquant'anni Casoria riabbraccia la memoria di Arturo

Due batterie e oltre cento iscritti ad onorare l’evento che illumina questo sport in Campania

Il fascino secolare della Coppa Lepori: dopo cinquant'anni Casoria riabbraccia la memoria di Arturo

L'arrivo in volata a Casoria

CASORIA. Il ciclismo è storia di uomini. Alcuni divenuti campioni, nelle cronache di giornali, radio e televisioni. Altri, anche loro resi eterni dalla fatica condivisa sulle strade del mondo. "Diciottenne, valoroso gentile. Caduto in tragico scontro sportivo il XXX aprile 1922, nella corsa della 7ª Coppa Caivano, a Santa Maria Capua Vetere": così recita l'epitaffio di Arturo Lepori, ex ciclista degli anni '20, sepolto nella cappella di famiglia che si trova nel cimitero di Casoria. il giovanissimo atleta moriva in un incidente mentre correva, con la sua bici, la settima tappa dell'allora Coppa Caivano. Durante il percorso di Santa Maria Capua Vetere, tra le strade infangate e piene di polvere, un impatto tremendo con un carro trainato da buoi gli costò purtroppo la vita. Arturo Lepori era impegnato su un falsopiano a recuperare un leggero svantaggio da alcuni fuggitivi. Confusione, concitazione ma soprattutto polvere, ancora polvere, quasi una nebbia che rende tutto invisibile, tranne la fatica. Certo non lo avvertì; il passaggio accanto a sé di una ammiraglia che in accelerazione era tesa a raggiungere chi era davanti a lui, troppa era la concentrazione. Ma Lepori non poteva immaginare che dentro a quella nuvola di polvere ci fosse per lui l'ultimo istante, la morte. In senso opposto sopraggiungeva un carro trainato da un bue, fu l'animale ad ucciderlo, trafiggendolo con una delle sue corna. Una notizia sconvolgente che colpì in pieno il mondo dello sport e soprattutto il nucleo familiare, in particolare il padre che, afflitto e distrutto per la grave perdita, si spense due anni dopo. Egli riposa tuttora proprio a fianco al figlio e la sua iscrizione tombale recita: “Vinto dallo strazio per la tragica scomparsa del figlio, lo raggiunse nel cielo il XXIX gennaio 1924”.
Fu l'onda di immensa commozione popolare ad indurre gli appassionati casoriani di ciclismo ad organizzare il primo Trofeo Arturo Lepori. Un anno dopo, nel luglio del 1923, prese il via il Trofeo. 170 i chilometri con partenza ed arrivo da Casoria, luogo di nascita di Lepori, che per l'occasione si mobilitava come per una festa di paese. Una corsa di media difficoltà con le ascese dei "Gradilli", presso il belvedere di S. Leucio (Caserta) e di Roccamonfina che negli anni seppe guadagnarsi il titolo di Tappa del Campionato Nazionale Dilettanti. Una corsa che visse il suo momento d'oro negli anni cinquanta del secolo scorso, quando le fu attribuito il valore di prova internazionale, vedendo tra i partecipanti tanti ciclisti che di lì a pochi anni seppero guadagnarsi la gloria tra i professionisti. È il caso di Livio Trapè, vincitore del Lepori nel 1959, e medaglia d'Oro nella 100 Km a squadre alle Olimpiadi di Roma del 1960 e medaglia d'Argento nella prova su strada. Ad Ercole Baldini invece il trionfo nel Lepori fu addirittura foriero di una indimenticabile affermazione, la medaglia d'Oro nella prova su strada alle Olimpiadi di Melbourne (Australia) nel 1956. Proprio prima di partire per l'avventura nell'altro emisfero, il 18 luglio del 1956, Ercole Baldini tagliò per primo il traguardo di Casoria. Chissà che non fu proprio la salitella dei Gradilli, poco più di tre chilometri al 5% di pendenza media, a favorirlo nell'ultima breve ascesa nella capitale australiana, donandogli una vittoria storica quanto inaspettata. Tanto che alla premiazione gli organizzatori stentarono a trovare il disco con l'inno di Mameli. Anche altri campioni seppero anticipare sulle strade a nord di Napoli la loro gloria da professionisti: Diego Ronchini, Campione italiano nel 1959, vinse il Trofeo Lepori nel 1955; Benito Romagnoli, vittorioso a Casoria nel '54 fu presente al Giro d'Italia dal 1956 al '59. Organizzato in grande stile fino a metà degli anni sessanta il Trofeo Arturo Lepori si è corso fino al 1975.
La storia del Lepori è rinata grazie all’impegno dell’omonima società ciclistica cara al presidente Umberto Pugliese e all’amore che da sempre induce Luigi Muto e l’Euronics Gruppo Tufano ad investire nello sport del pedale. Casoria tutta si è stretta attorno all’indimenticato campione, ad oltre un secolo di distanza da quel tragico incidente avvenuto in corsa. Due batterie e oltre cento iscritti ad onorare l’evento che illumina il ciclismo della Campania. Andatura velocissima già tra gli over 45 e continui tentativi di allungo nel circuito ondulato da ripetere sette volte. Gli uomini dell’Euronics hanno provato in più occasioni a stappare la gara, fino all’allungo decisivo di Luisiano Cannizzaro nel finale. L’esperto corridore laziale festeggia la sesta vittoria stagionale, anticipando sulla fettuccia d’un soffio lo sprint del capitano Luigi Muto. Terzo al traguardo Gerardo Anzalone, bravissimo nel regolare Massimo Costa, Gaetano Del Prete, Francesco Greco, Giuseppe Pintauro, Mauro Maiole, Alfonso Monaco e Gianpaolo De Crescenzo.
La batteria degli under 44 ha raccontato la storia di Armando Lucciola, classe 1986 con trascorsi juniores importanti, prima che un infortunio lo destinasse ad altri percorsi. E’ lui ad animare la fuga a tre con Valerio Garofalo e l’abruzzese Giovanni Genobile. Ripresi a pochi chilometri dal traguardo, Lucciola decide di fare tutto da solo. La sua progressione è incontenibile e la vittoria in solitaria semplice conseguenza. Dietro di lui la volata degli inseguitori la conquista Francesco Barra su Kevin Borrelli, Antonio Di Maio, Gennaro Pepe, Valerio Garofalo e Giovanni Genobile. Quindi Gennaro Amato, Santino Stavola e Antonio Mostaccioli a chiudere i primi dieci.
Un successo notevole, con strade e varchi perfettamente presidiati da Carabinieri, Polizia di Stato e la Polizia Municipale diretta dal comandante Pasquale Pugliese.
«Casoria sta tornando ad essere casa dello sport. – ha dichiarato con comprensibile entusiasmo il sindaco della popolosa cittadina alle porte di Napoli Raffaele Bene – Recuperare la tradizione di una corsa così affascinante era uno degli obbiettivi perseguiti attraverso la condivisione dell’ASD Lepori e del Team Euronics-Tufano. Abbiamo fatto la nostra parte e vedere tanta soddisfazione negli atleti e negli organizzatori ci gratifica. Casoria ha festeggiato qualche sera il campione di pugilato Picardi, vanta squadre di vertice nel volley e nel tennis: si pone oggi come testimone dello sport in Campania. Vogliamo continuare così».
Tra le immagini più belle della premiazione c’è stato l’abbraccio tra Umberto Pugliese, presidente dell’ASD Lepori, e Luigi Muto, numero uno del Team Euronics-Tufano. La riuscita dell’evento è ennesima conferma che lavoro, dedizione, passione e collaborazione sono sempre destinate a pagare.

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