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Serie A

Agganciati in vetta

Partenza choc del Napoli che subisce due gol dal Milan. Nella ripresa gli azzurri accorciano e con un uomo in più non riescono a recuperare

Agganciati in vetta

Kevin De Bruyne

Al primo crash-test di campionato, a San Siro contro il Milan rombante (?) di Allegri, il Napoli si presenta nelle peggiori condizioni per l’indisponibilità di quattro difensori, due centrali (Buongiorno e Rrahmani) e due esterni (Olivera e Spinazzola), accelerando il debutto del ventunenne Marianucci da centrale e del ventiquattrenne Gutierrez sulla fascia mancina, andando così incontro a un match segnato. Sconfitta di misura (1-2) e lotta continua degli azzurri per ribaltare gli eventi avversi.

Sotto di due gol dopo mezz’ora, il Napoli ha mostrato una reazione di grande orgoglio e temperamento assaltando il Milan e costringendo la squadra milanese a difendere da provinciale, tutti dietro la linea della palla, tutti in area a difendere la porta di Maignan. La splendida reazione azzurra, a volte confusa, a volte lenta, ma incessante, si è infranta nei sette minuti di recuperi sull’incrocio dei pali rossoneri, gran tiro di Neres.

Il Napoli avrebbe meritato il pareggio. Ha condotto tre quarti di gara nella metà campo milanese: 64 per cento di possesso-palla, 19 conclusioni a 6 (7-3 nello specchio della porta), passaggi completati 601 contro 357. E’ vero che il Milan ha giocato in dieci dal 57’ per l’espulsione del difensore Estupinan, ma riconquistando il sostegno dei suoi tifosi era atteso a una prestazione scintillante che non c’è stata.

Il Milan ha subito il Napoli per oltre un’ora, incapace di ripartire. Le difficoltà del Napoli in difesa sono subito evidenti quando il Milan va fulmineamente in vantaggio (3’): Pulisic sgasa sulla sinistra sfuggendo due volte a Marianucci (ma non ci sono né Di Lorenzo, né Politano) e rovescia il fronte lanciando a destra dove piomba Saelemaekers (assente Gutierrez) per un gol facile-facile. Si teme il tracollo di un Napoli spaventato dal Milan, ma gli azzurri si rialzano subito dopo avere impegnato Maignan due volte, prima con Gutierrez e poi con McTominay (11’).

Il Milan si rintana (5-4-1) mentre il Napoli con coraggio si prende il possesso-palla e invade la metà campo rossonera. La coraggiosa reazione azzurra è sostenuta dai cross di Politano, sempre il più irriducibile, ma non ci sono i lampi di De Bruyne, lotta ma inventa poco McTominay, mentre Lobotka e Anguissa sono inesauribili, chiuso Hojlund. Si rinfrancano i due debuttanti che mostrano buone qualità con l’andare dei minuti.

Il Milan bada a non prendere gol (Modric si vede poco con la squadra troppo schiacciata), ma appena ne ha l’opportunità corre in avanti per il raddoppio. Stavolta è il difensore Pavlovic che irrompe sulla sinistra, pianta Anguissa, non incontra né Di Lorenzo né Politano e serve in area dove, dopo il tocco di Fofana, c’è Pulisic a insaccare (31’).

La partita, che era finita già prima di cominciare, ammaina le vele e sembra lasciare al Napoli la magra consolazione di stare in campo dignitosamente, addirittura governando il match contro un Milan rinunciatario, comodamente in vantaggio e con Pulisic diavoletto incontenibile, la vera arma segreta di Allegri, mentre Rabiot è travolto dal ritmo della partita, Modric resta lontano e fa solo il difensore aggiunto, il centravanti Gimenez è un fantasma e Saelemaekers è il solo rossonero vivace.

Per chi suona la campana? Suona per il Milan per il fallo di Estupinan su Di Lorenzo in area, espulsione dell’ecuadoregno e rigore che De Bruyne mette a segno (59’). Terzo centro del belga. Milan in dieci per oltre mezz’ora col Napoli vicino a una lunghezza. Allegri rinuncia incredibilmente a Pulisic facendo entrare Bartesaghi (59’).

È incredibile come la partita messasi tutta a favore dei rossoneri giri per il Napoli che non ha mai mollato concludendo poco ma schiacciando il Milan a ridosso della sua area. Per cercare di uscire dall’assedio azzurro, Allegri inserisce Leao per Saelemakers e un giovane attaccante, Athekane, per l’immobile Gimenez.

Finalmente il Milan riesce a ripartire, ma Gutierrez ferma la volata di Leao. Conte rinfresca l’attacco per arpionare il pareggio (72’ Lucca per Hojlund, Neres per McTominay, Elmas per De Bruyne; 77’ Lang per Politano). Il Napoli continua a pressare il Milan. Squadre allo stremo, ma non si ferma la pressione del Napoli, sempre più faticosa, sempre più affaticata. Commoventi il sacrificio e l’impegno azzurri.

La palla di Neres al 97’ avrebbe meritato di infilare l’angolo alto anziché rimbalzare sull’incrocio. Il Napoli rimane in vetta, raggiunto da Roma e Milan. Si va avanti. E mercoledì seconda partita Champions contro lo Sporting Lisbona al Maradona.

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