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Conte: «Non siamo ancora strutturati»

Il mister spiega il brutto primo tempo: «Ci troviamo di fronte a una situazione nuova, con tante fatiche da gestire. Dalla panchina nuove energie»

Conte: «Non siamo ancora strutturati»

NAPOLI. Antonio Conte riaccende i motori e cambia le sorti della partita inserendo De Bruyne e Spinazzola, salvando un Napoli che stava per compromettere tutto. Il 4-3-3, scelto sin dall’inizio, mostra però una squadra priva di velocità ed energia. Prestazioni opache da parte di Neres e un McTominay sottotono confermano che il problema non risiede né nel modulo né nella presenza di De Bruyne.

Anzi, è proprio l’ingresso del belga e di Spinazzola a stravolgere il match. Grazie a un lancio illuminante di Milinkovic-Savic (ancora titolare), Spinazzola costruisce i presupposti per il gol del pareggio. Il solito Hojlund firma una vittoria fondamentale, scacciando i fantasmi di Milano e consolidando il primato in classifica.

«Noi stiamo percorrendo un percorso totalmente sconosciuto. Come continuo a dire, quest’anno secondo me sarà l’anno più complesso per noi - dice Conte nel post partita - perché con il fatto di dover giocare la Champions, l’anno scorso non aver giocato niente, neanche una coppetta, non avevo una rosa assolutamente strutturata per fare tutti questi impegni. Rispetto, ripeto, alle altre che sono già rodate e strutturate, che hanno già dei meccanismi ben oliati e strutturati e sono andate sempre a migliorare negli anni. Noi ci ritroviamo comunque ad affrontare una situazione totalmente nuova per noi, con un gruppo di giocatori che l’anno scorso, ribadisco, aveva una rosa molto ma molto limitata. Quando vai a prendere nove calciatori l’anno dopo, significa che comunque ci vuole tempo e pazienza. Anche perché tanti di loro, ribadisco, ancora forse non sono pronti, devono comunque carburare e devono entrare in determinate dinamiche».

Il tridente che ha iniziato la partita ha avuto qualche difficoltà?

«I tre che hanno giocato nel tridente, davvero questa era la prima partita che facevano da titolari insieme. Sicuramente un calciatore si è impegnato tanto, non ci ha abituato comunque a fare cose importanti. Oggi magari era come se il motore fosse un pochino grippato come situazione, però ci sta. Matteo veniva comunque da un tour de force, dove nonostante le sostituzioni in ogni partita intorno al settantesimo, comunque forse è arrivato un pochino stanco».

Nel primo tempo la squadra ha faticato, poi nel secondo è venuta fuori. È stato più un problema fisico o mentale di approccio?

«Io penso sempre che poi nelle difficoltà le grandi squadre vengono fuori. La mia è venuta fuori molto bene, con i cambi. È inevitabile che oggi chiunque giochi contro il Napoli ci metta le forze e le energie, anche perché, ripeto, abbiamo questo scudetto sulla maglia ottenuto con grande fatica. Il Genoa ha giocato uomo contro uomo, anche noi andavamo a prenderli uomo contro uomo. Solo che loro nel primo tempo, comunque, in un’unica occasione hanno fatto gol. Poi nel secondo tempo abbiamo iniziato ad attaccare bene la loro linea e allora sono cambiate totalmente le situazioni».

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