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27 Ottobre 2025 - 08:31
Antonio Conte
NAPOLI. Ha indossato di nuovo le scarpette chiodate la squadra campione d’Italia. Contro l’Inter si è rivisto un Napoli alla Conte. I “ballerini bellini” visti contro il Psv Eindhoven in Champions League sono diventati di nuovo dei guerrieri travolgendo l’avversaria più forte d’Italia.
Gli azzurri si sono buttati alle spalle il momento più difficile della gestione del tecnico leccese. I sei gol incassati in Olanda avrebbero potuto fare danni innumerevoli nello spogliatoio partenopeo. Ed, invece, nella partita più importante della stagione c’è stata la reazione giusta.
LA METAMORFOSI
La terza sfida in una settimana dopo la sosta ha mostrato la voglia matta di vincere del gruppo che l’anno passato si aggiudicò il tricolore nell’ultima giornata.
Non hanno mollato di un centimetro Di Lorenzo e company. L’infortunio di De Bruyne dopo il rigore che ha sbloccato il risultato avrebbe potuto creare dei contraccolpi. Ed, invece, l’episodio è stato assorbito bene. Certo, alla fine del primo tempo l’Inter ha sfiorato più volte il pareggio colpendo due pali e mettendo sotto pressione la difesa.
Ma nella ripresa la storia è cambiata. Si sono riviste le mezz’ali scudettate. McTominay e Anguissa sono stati letali in fase realizzativa. Conte, dopo la Champions, si era rivolto ai senatori chiedendogli di darsi una svegliata. Tutti davanto per favorita l’Inter. Addirittura Chivu aveva dato un giorno di riposo prima di venire al Maradona. Si sentivano imbattibili i nerazzurri. Chivu aveva guardato la sfida con il Psv ed era convinto di poter strapazzare anche lui i campioni d’Italia.
Ed, invece, si è svegliato dal sonno e si è reso conto che il suo collega Conte ha ridato ai suoi ragazzi la voglia di lottare. Di sputare sangue. Di dare tutto dall’inizio alla fine senza mai abbassare la guardia. Paradossalmente lo scontro verbale con Lautaro è stato determinante per i padroni di casa mentre ha spento le velleità dei nerazzurri. Don Antonio non si è tirato indietro di fronte alle provocazioni del suo vecchio bomber.
E alla fine ha avuto ragione lui. Non si è cagato addosso così come l’argentino gli urlava da lontano. Il sangue del Sud non si smentisce mai. Ed è per questo che il Napoli lo deve seguire sudando la maglia ogni volta e cercando di non mettersi più le scarpette da ballerina. Quel primo posto in classifica riconquistato con i denti ora deve essere difeso evitando di avere cali già domani in casa del Lecce.
Certo, la situazione infortuni diventa sempre più insostenibile visto l’ultimo ko di De Bruyne ma i nuovi acquisti devono velocizzare la loro integrazione in un Napoli guerriero. In riva al Golfo vale la legge di Conte. Di colui il quale non ha paura di dire a Marotta che ha sbagliato ad andare in tv per lamentarsi del rigore concesso da Mariani di Aprilia e contestato dai suoi calciatori.
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