Speciale elezioni
lo sfogo di conte
09 Novembre 2025 - 19:26
«Un allenatore può fare di tutto e di più, ma non un trapianto di cuore. Il Bologna ne ha avuto a bizzeffe, noi no e per superare certi momenti serve». È un Antonio Conte durissimo, quello che si presenta in conferenza stampa dopo il ko del Napoli con il Bologna. «Il compito di un allenatore e quindi anche il mio è quello di entrare nella testa e nel cuore dei calciatori: ma se c'è cuore» ha sottolineato.
Al Napoli servono «cuore, passione, entusiasmo. Un aspetto che viene sottovalutato che è quello che ci ha portato a vincere l'anno scorso. Quest'anno stiamo facendo molta molta fatica perché non siamo squadra. E questo dispiace. Mi prendo io tutta la responsabilità perché io sono a capo. Non che le cose non si fanno, ma come si fanno. Ciascuno sta pensando al proprio orticello per questo voglio parlarne col club. Entrare nella testa dei calciatori è compito mio, se c'è cuore, perché a volte non c'è» dice il tecnico azzurro.
«Non c'è da accompagnare un morto, io morti non ne voglio accompagnare: se abbiamo voglia tutti insieme, bene. Altrimenti sono il primo a prendermi delle responsabilità. Siamo ancora in tempo per cambiare il trend. Ci sono delle volte in cui posso proteggerli, ma adesso non posso. Nel calcio il compitino non basta: serve passione, entusiasmo, cuore. Cose che il Bologna ha messo in campo, mentre noi ci siamo sciolti. Un allenatore può fare tutto e ha il compito di entrare nella testa e nel cuore dei suoi, a patto che il cuore ci sia, perché un trapianto non posso farlo».
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