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l'ex bomber azzurro

Careca: «È un Napoli brillante che fa divertire»

L’attaccante brasiliano ha assistito alle sfide con Atalanta e Qarabag: «Lo scudetto? Sarà una lotta durissima. Mi sono commosso nel ricordo di Maradona»

Careca: «È un Napoli brillante che fa divertire»

Antonio Careca

NAPOLI. Ultimi scampoli di vacanza all’ombra del Vesuvio per Antônio de Oliveira Filho, Careca per il mondo del calcio, 65 anni portati con l’eleganza del bomber vero. L’ex cannoniere azzurro, 95 gol in maglia Napoli accanto al mito assoluto Diego Armando Maradona, è tornato nei suoi luoghi del cuore. Ha riabbracciato amici di vecchia data, ha passeggiato con tuta e pantaloncini corti nonostante la giornata di pioggia nei vicoli che lo videro re dell’area di rigore e martedì sera è riapparso, dopo l’invito del sabato con l’Atalanta, in tribuna autorità in quello che fu il suo stadio San Paolo carico di emozione nel ricordo del Pibe d’Oro, a cinque anni dalla sua scomparsa.

E Careca, davanti a quell’ondata di affetto, si è acceso subito. «Mi sono commosso. Diego è eterno nei cuori dei napoletani, e sentirlo così vivo nello stadio è stato incredibile – racconta con voce vibrante –. Poi ho visto un Napoli brillante, una squadra viva, che gioca un calcio piacevole. Io mi sono proprio divertito, come contro l’Atalanta. E attenzione: ho centrato ancora i pronostici! Avevo previsto tre gol ai bergamaschi e una doppietta al Qarabag». Una risata, poi l’affondo. Quindi porta bene alla sua ex squadra? «Direi proprio di sì! Prima di queste partite c’era un clima pesante, quasi tossico. Ma il campo ha zittito tutti: due gare, due vittorie nette. Risposte forti, altro che chiacchiere».

Sul brasiliano Neres, Careca non ha dubbi e alza i toni… «Fantastico! È stato il protagonista assoluto delle due vittorie. Meritava il gol, quella mezza girata al volo era da urlo, solo un super portiere gliel’ha negata. Sta bene fisicamente, corre, salta l’uomo, si infila ovunque. Per me oggi merita il posto da titolare, punto. Purtroppo non sempre riesce a mantenere questo livello. È discontinuo, e proprio per questo bisogna spremerlo ora che è in un momento straordinario». Molto diverso il giudizio su Hojlund, e Careca non usa mezzi termini. «Volete la verità? Non mi ha convinto per niente in entrambe le gare. Il rigore? Io non glielo avrei fatto battere. Non vedo in lui l’attaccante che spacca le difese. Preferisco di gran lunga Lucca: ha fisico, qualità, fame. Con fiducia diventerà titolare. E su Lukaku… recuperarlo del tutto sarà dura dopo un infortunio così pesante. Spero torni quello devastante che conosciamo, ma non sarà una passeggiata».

Su Noa Lang, giudizio positivo ma pungente: «Non male davvero. Si muove bene sulla fascia, anche se tende troppo a convergere. Però ha messo un paio di cross velenosi, come quello per l’acrobatica girata di Neres. Se insiste così, farà male a tanti». Attacco promosso per il Napoli di Conte? «Assolutamente sì! Primo tempo con l’Atalanta e secondo col Qarabag: gran calcio. Si vede la mano di Conte, è un allenatore di valore, uno che sa plasmare la squadra». Napoli da scudetto? Careca sorride, poi spara: «Ogni campionato è una battaglia a sé. Ci saranno alti e bassi, e gli avversari non staranno lì a guardare. Inter, Milan e Roma daranno guerra. Sarà una lotta durissima. Ma il mio cuore? Sempre e solo azzurro!».

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