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Il corsivo
01 Dicembre 2025 - 08:21
Se due indizi fanno una prova, il terzo conferma che il Napoli è tornato ufficialmente ad essere campione d’Italia. Dopo il 3-1 all’Atalanta si aspettava la conferma con il Qarabag in Champions League che è arrivata.
Qualcuno, però, voleva aspettare la supersfida con la Roma per sbilanciarsi e ammettere che Conte, nonostante la grande emergenza infortuni, ha alzato il livello di un gruppo che ora gioca bene. Lo 0-1 di iersera all’Olimpico ha celebrato il ritorno in vetta dei partenopei dopo che sembrava tutto finito all’indomani del ko di Bologna prima della sosta.
In tanti avevano già fatto il funerale a Di Lorenzo e compagni aiutati anche dalle dichiarazioni dell’allenatore («Non voglio accompagnare il morto»). A quanto pare don Antonio aveva usato parole dure proprio per avere una reazione definitiva dai suoi. Ed è successo. Poi si può dire che gli è andata bene perché sarebbe potuto accadere di tutto.
Ma poco importa. La certezza è che dalla ripresa il Napoli ha vinto tre partite consecutive con delle ottime prestazioni. I giallorossi speravano di poter restare in testa alla classifica allungando proprio sugli azzurri. Ma si sono ritrovati di fronte una corazzata che ha messo l’elmetto e ha portato a casa tre punti importanti e fondamentali per tutto l’ambiente.
Vincere con la coperta corta a centrocampo non era scontato. Soprattutto contro un’avversaria che in casa non perdeva da tempo ed era la vera rivelazione del campionato. Gasperini in poco tempo aveva messo le basi per potersi giocare il titolo assieme alle big della Serie A.
Non era facile sbarcare nella Capitale e imporsi così come è successo. L’unico tiro in porta della Roma è stato quello di Baldanzi nel finale parato egregiamente da Milinovic Savic. La partita è stata praticamente perfetta. Conte ha potuto vedere finalmente un gol in contropiede. Quando Neres è partito palla al piede, ha scaricato a Hojlund che gliela ha riservita, il tecnico sperava che il brasiliano potesse arrivare fino in fondo.
L’ha fatto supernado uno Svilar che fino a quel momento era stato bravo. Il portiere giallorosso è il protagonista della scalata giallorossa ma si è dovuto arrendere alla giocata del sudamericano che ha avuto la freddezza di calciare bene dopo aver corso per sessanta metri. È proprio David ad essere l’arma in più in questo momento del Napoli.
C’era bisogno dei gol degli attaccanti. Non appena è stato messo nelle condizioni di esprimersi nella zona che ama e da titolare, ha garantito tre reti in due sfide di campionato. Roba da bomber. Da un calciatore convinto dei propri mezzi: «Non me ne ero mai andato», ha risposto Neres alla domanda sul suo ritorno a grandi livelli. Ora deve continuare così perché la strada è lunga è difficile.
Mercoledì c’è il match di Coppa Italia con il Cagliari e domenica al Maradona sbarca la Juventus di Luciano Spalletti. Sarà quella una sfida che Conte vorrà vincere a tutti i costi. Ci tiene a battere colui il quale l’ha preceduto in riva al Golfo conquistando il terzo scudetto della storia partenopea. A prescindere da tutto, Conte può essere fiero di un gruppo che tra mille difficoltà si è ripreso la vetta e non la vuole più mollare.
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