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Battuto il Cagliari dopo una girandola di tiri dal dischetto. Segna anche Savic

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Solo ai calci di rigore (9-8 con venti battute dal dischetto) il Napoli elimina il Cagliari (1-1 nei tempi regolamentari) rompendo il tabù dei quarti di finale della Coppa Italia mai raggiunti negli ultimi tempi.

Nel prossimo turno il Napoli incontrerà la vincente di Como-Fiorentina. Gli azzurri sono stati costretti alla lunga maratona dei penalty pagando la lentezza del primo tempo chiuso col minimo vantaggio di Lucca (28’ colpo di testa su cross di Vergara), subendo nella ripresa la rimonta cagliaritana (67’ Sebastiano Esposito).

La prima parte della gara è stata tutto un ballo sulla mattonella, una partita degna di Renato Carosone, passeggiando per il match, Napoli annanze e Cagliari arreto. Turn-over obbligato per Conte. In campo i ragazzini Vergara, intraprendente mezz’ala di Frattaminore, e il procidano Ambrosino, attaccante esterno sotto le grinfie di Di Pardo. Difesa con Juan Jesus (il migliore) tra Beukema e Olivera. Regista Elmas.

A destra Politano con un paio di spunti e la fascia di capitano, a sinistra Spinazzola più positivo. In mezzo Lucca, autore del gol, ma sempre in difficoltà nel controllo della palla. Il Cagliari ha giocato un primo tempo per prendere meno gol possibili, avvantaggiato da un Napoli klopen-klopan, da valzer delle candele.

La squadra sarda si è svegliata nella ripresa con i cambi di Fabio Pisacane, un napoletano dei Quartieri, che rinnovava tutto l’attacco (55’ Borrelli per Pavoletti, Prati per Kilicsoy, lo stabiese Sebastiano Esposito per Gaetano). Il Cagliari prendeva l’iniziativa costringendo il Napoli ad abbassarsi sino a prendere il gol di Esposito dopo un rimpallo fra Borrelli e McTominay: l’ultimo tocco era dello scozzese che liberava Esposito al gol.

Disperazione pura. Conte doveva calare cinque assi (60’ McTominay per Ambrosino rinforzando il centrocampo, 68’ Hojlund per Lucca e Buongiorno per Mazzocchi dando più sicurezza alla difesa e maggior peso all’attacco, 74’ Neres per Vergara e Lang per Olivera per un assalto a tutto spiano).

Il Napoli spingeva sulle corsie con Politano e Neres a destra, Lang e McTominay a sinistra. Il Cagliari si difendeva a sei ostruendo tutti gli spazi, marcatura tripla su Neres, doppia su Hojlund. Neanche il Napoli dei cinque big sfondava. Il muro cagliaritano sembrava incrollabile.

E quando finalmente McTominay in acrobazia (87’ stop di petto, tiro di sinistro) e Neres (92’) centravano la porta, trovavano un super Caprile (uno dei quattro ex con Luperto, Gaetano e Pavoletti) a salvare in corner costringendo i campioni d’Italia al martirio dei rigori (senza tempi supplementari).

Il Cagliari era anche privo di alcuni dei suoi giocatori migliori (Yerry Mina, difensore notevole, Folorunsho e il ventenne Marco Palestra, attaccante vivacissimo di grande prospettiva). Insomma, col turn-over si giocava alla pari con un lieve vantaggio del Napoli che però non si vedeva in campo. Ai cagliaritani, in grande ripresa nel secondo tempo, è mancato il tiro in porta dopo l’unico messo a segno da Sebastiano Esposito.

Nell’infinita serie dei rigori, il Cagliari partiva per primo nella battuta dal dischetto e il Napoli doveva rincorrere. Non fallivano Obert, Politano, Borrelli, McTominay, Prati e Lang. Sul 3-3 il tiro del cagliaritano Felici si stampava sulla traversa. Il Napoli andava in vantaggio con Hojlund (4-3), ma pareggiava Esposito.

Toccava poi a Neres fallire, rigore parato. Sul 4-4 ricominciava la corsa con l’esibizione di Mikinkovic-Savic rigorista eccellente per il 6-6 dopo Luperto, Elmas e Adopo. Riprendeva la rincorsa azzurra. A segno Idrissi, Spinazzola, Di Pardo e Juan Jesus. Interrompeva la serie l’angolano Luvumbo, rigore parato.

Buongiorno fissava la vittoria del Napoli per il 9- 8 finale. Onore e gloria a Milinkovic-Savic nella doppia veste di tiratore scelto e pararigori su Luvumbo. Si ritorna al campionato con la Juve domenica al Maradona, poi la Champions in Portogallo mercoledì col Benfica. Il Napoli deve rimettersi l’elmetto.

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