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Presente vs passato

Conte e Spalletti a confronto nello stadio Maradona dove hanno trionfato coi due ultimi scudetti del Napoli

Presente vs passato

Antonio Conte e Luciano Spalletti

NAPOLI. Prima o poi il presente e il passato del Napoli scudettato doveva incontrarsi. Domenica al “Maradona” si sfideranno gli uomini dei due ultimi tricolori della squadra azzurra. Da una parte l’eroe del quarto titolo, dall’altra il protagonista assoluto del terzo trofeo vinto cinque mesi prima. Eccoli Conte e Spalletti a confronto.

Il leccese ha fatto vivere grosse emozioni al popolo partenopeo così come il toscano due anni prima. Sono stati due successi diversi l’uno dall’altro. Lucianone arrivo primo in cavalleria giocando un bel calcio e sfruttando le qualità di Kvaratskhelia e i tanti gol di Osimhen. Don Antonio, invece, se lo è sudato lo scudetto. Ha dovuto aspettare l’ultima giornata per esultare. E nella penultima, per questione di millimetri, lo stava perdendo. A prescindere da tutto, però, resteranno nei cuori di una città che ama il calcio più di ogni altra cosa.

IL DUELLO. Sarà ancora più interessante Napoli-Juventus con due grandi allenatori sulle rispette panchine. E dire che se Conte non avesse deciso di restare, a quest’ora sarebbe potuto essere dall’altra parte della barricata. Da questa, però, sicuramente non ci sarebbe stato Spalletti. Di sicuro nessuno si aspettava un confronto così veloce tra i due.

Anche perché fino a qualche mese fa l’attuale nocchiere della Signora era alla guida della Nazionale. La chiamata di Madama gli ha dato la voglia matta di mettersi in gioco. Anche perché il fallimento nell’Italia lo stava devastando. Si è preso una bella responsabilità in una piazza che vorrebbe finalmente vivere grandi emozioni. Come quelle partenopee. In riva al Golfo Conte ha ritrovato successi, stimoli e calore di tutto l’ambiente.

Dopo la sosta, nonostante la grande emergenza, il Napoli si è ritrovato e ha vinto quattro partite consecutive. Due di campionato, una di Champions e l’ultima di Coppa Italia dopo venti rigori. Ed ecco che il primo posto è di nuovo colorato di azzurro. E lassù ci vorrebbe rimanere Tonino perché sarebbe bello potersi ripetere per il secondo anno consecutivo.

FILOSOFIE DIVERSE. Conte vs Spalletti è l’occasione giusta per vedere all’opera due modi diversi di interpretare il calcio. L’azzurro è uno che bada al sodo. È stato molto criticato per non essere mai riuscito a fare rendere al massimo i suoi ragazzi. Il bianconero, invece, ha lasciato il segno nella sua ultima esperienza napoletana. Quel Napoli giocava a memoria ed esteticamente era il massimo.

Avrebbe potuto ambire addirittura alla finale di Champions League ma ai quarti col Milan venne eliminato. Domenica, dunque, si sfideranno tecnicamente e tatticamente due allenatori che sono un po’ agli antipodi. L’ultima interpretazione di Conte, dettata anche dai tanti assenti, è quella che ha fatto la sua fortuna. Il 3-4-3 sta dando risultati sotto tutti i punti di vista. La cultura di Spalletti nella Juventus si diversifica.

Quel 4-3- 3 che attuava con gli azzurri è impossibili. Non ci sono gli uomini adatti. Ed è per questo che varia con gli schieramenti e punta soprattutto sulle iniziative del giovane Yldiz. Adesso che ha perso Vlahovic per qualche mese non sarà facile in fase offensiva. Dovrà affidarsi ai suoi piccoletti per provare a scardinare una difesa diventata di nuovo forte. Ritroverà solo Rrahmani al centro del reparto.

Così come Di Lorenzo a destra e Lobotka in cabina di regia. Per il resto saranno tutte facce nuove che vorranno dargli un dispiacere. Anche perché battere pure la Signora sarebbe il massimo per tutti. Si conquisterebbe la quinta vittoria consecutiva dopo la sosta. Niente male per una squadra che sembrava essersi arresa a Bologna.

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