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Hojvitamia

Grande prestazione del Napoli che batte la Juve grazie alla doppietta del danese

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Hojlund

Antonio Conte formato Red Bull mette le ali al Napoli e batte la Juventus (2-1) dopo avere sconfitto Atalanta e Roma con Neres e Lang sugli esterni.

La Juventus di Spalletti scende al Maradona come un carro armato (3-5-2), irrobustendo l’assetto difensivo con i raddoppi sulle fasce, Kalulu e Cambiaso su Lang, Koopmeiner e Cabal su Neres (imprendibile), in attacco due punte larghe Conceiçao e Yildiz, rinuncia al centravanti.

Spalletti, al suo primo ritorno a Napoli (i fischi alla Juve coinvolgono il tecnico del terzo scudetto del Napoli), cerca di sorprendere Conte. Vorrebbe muovere a sorpresa McKennie da attaccante, ma McTominay monta una guardia feroce sull’americano. Spalletti fa un buco nell’acqua.

Il Napoli passa con una doppietta di Hojlund (7’ e 78’) nonostante l’ultima indisponibilità di Lobotka, che riduce il centrocampo azzurro ai minimi termini senza Anguissa e Gilmour. Il Napoli ha sfoderato una energia fantastica. Neres è stato un tormento per il lato sinistro difensivo della Juve e su un suo cross basso Hojlund toccava in rete sottoporta eludendo la marcatura di Kelly. Napoli alle stelle.

Hojlund non segnava da due mesi. Nel primo tempo non c’è un solo tiro della Juventus nella porta di Milinkovic-Savic, mentre il Napoli ha tre occasioni per segnare ancora. Su cross di Neres, McTominay a lato di testa (6’). Su cross di Lang, testa di Di Lorenzo e magica deviazione in corner di Di Gregorio (25’).

Ancora McTominay di testa scheggiava il palo sul cross di Lang (45’). Nella prima frazione, il Napoli ha messo sotto la Juventus vincendo tutti i duelli, pressando alto sulla costruzione dal basso dei bianconeri per conquistare subito palla. Con Yildiz che si accentrava nella zona di Rrahmani, ecco Beukema liberissimo di impostare l’offensiva azzurra. Pochi spunti di Yildiz, cancellato Conceiçao da Buongiorno.

A centrocampo Di Lorenzo sovrastava Thuram mai in scena. Elmas si abbassava per essere l’uomo in più in difesa, Locatelli poteva dirigere il gioco juventino ma dalla sua metà campo. Anche Olivera si proponeva in avanti. Nella ripresa, Spalletti rinunciava a un difensore (Cabal) per un attaccante (46’ David).

E dopo che Di Gregorio, con un’altra paratissima, annullava in corner la conclusione di Hojlund (49’), ecco Yildiz finalmente al proscenio col tocco che lasciava immobile Milinkovic-Savic (59’) sul lancio corto di McKennie assicurando il pareggio alla Juventus. Un tiro, un gol per gli ospiti.

Ma il Napoli aveva ancora grande energia. Faceva muro sugli attacchi bianconeri, costretti a girare palla senza trovare mai un varco per il gol. Spalletti rinforzava l’attacco inserendo Openda ma escludendo Yildiz (75’) e toglieva anche Coinceçao per Miretti. Inspiegabile la decisione di Spalletti di rinunciare ai due giocatori più vivaci.

In ombra i loro sostituti. Ora la Juve attaccava con McKennia, David, Openda, Locatelli più avanzato, Thuram più propositivo. Entrava Kostic per Cambiaso, inutilmente.

La Juve veniva gelata dal raddoppio azzurro. Neres prima di lasciare il campo a Politano, scodellava l’ultimo cross sul quale McKennie nell’area juventina toccava di testa per Hojlund lesto a sfruttare l’assist dell’avversario per segnare di testa (78’).

Intanto, Conte inseriva energie fresche. Spinazzola (70’) per Olivera (tra i migliori), il cambio già citato di Politano per Neres (79’), infine Vergara per Lang (86’), preziosissimo il ragazzo in fase difensiva. La Juve molto macchinosa e lenta marcava una supremazia territoriale che portava a niente attaccando a tutto spiano anche con Zhegrova (82’ per Thuram).

Il muro azzurro non cedeva e non c’erano pericoli per Milinkovic-Savic ad esclusine di un tiro centrale di Zhegrova (94’) tra le mani del portiere azzurro. Il Napoli non ha mai perso in filo della partita anche quando la Juventus si è proposta meglio in attacco avanzando con molti uomini.

La difesa azzurra ha retto senza una sbavatura (l’unica sul gol di Yildiz) e il centrocampo ha infoltito l’assetto difensivo (McTominay con qualche problema restava in campo). Sugli esterni, Neres e Lang hanno tempestato la Juventus, Neres sempre abile a piantare i difensori che cercavano di fermarlo, Lang prezioso con i cross e qualche puntata in mezzo al campo.

E così il Napoli torna in vetta. Tre vittorie consecutive in campionato, più quelle sul Qarabag in Champions e sul Cagliari in Coppa Italia. Il Maradona è imbattuto da un anno e il crollo di Bologna è cancellato nonostante le pesanti assenze che continuano a condizionare Conte.

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