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Neres e Hojlund, Napoli in finale

Gli azzurri battono il Milan e lunedì si giocheranno la Supercoppa con la vincente tra Inter e Bologna

Neres e Hojlund, Napoli in finale

Il Napoli risorge sotto il cielo d’Arabia facendo fuori il Milan (2-0) nella semifinale della Supercoppa italiana. Lunedì, in finale, affronterà la vincente tra Inter e Bologna.

A segno Neres nel primo tempo e Hojlund nella ripresa. Conte se la gioca alla grande e incarta Allegri che lascia in panchina Modric salvo a schierarlo (inutilmente) nel finale di gara. Conte fa riposare Beukema e Buongiorno. Impiegherà Lang e Lucca al tramonto del match. C’è Lukaku in panchina.

Il Napoli gioca una partita magistrale, di grande attenzione, marcando una netta supremazia tecnica sul Milan. In difesa, Rrahmani su Pulisic e Juan Jesus su Nkunku non sbagliano un pallone. Spinazzola annulla Saelemaekers e spinge sino all’assist profondo del raddoppio. Politano sulla fascia destra ha buon gioco su Estupinan.

Di Lorenzo entra nel campo e limita Rabiot, mai sulla scena del match (due fallacci del francese su Politano, poi il “giallo” al terzo fallo, su Di Lorenzo). Lobotka ha qualità superiori a Jashari e McTominay consente poco e niente a Loftus-Cheek. Il Napoli è superiore in ogni duello, di tecnica e di impegno.

Hojlund, in serata strapotente, assist del vantaggio e gol del raddoppio, travolge De Winter sino a provocarne l’esclusione (69’ entra Athekame), poi affligge Tomori nel cambio delle marcature. Neres, a destra, limita gli inserimenti offensivi di Pavlovic e lo impegna duramente nella fase difensiva, sfuggendogli nell’azione del primo gol.

Elmas svaria a sinistra. Molti gli errori del macedone, ma grande azione in contropiede quando lancia Hojlund e Maignan respinge (45’). Due sono le parate del portiere rossonero, l’altra su Rrahmani (54’). Indisturbato Milinkovic-Savic ad esclusione di un intervento su Loftus-Cheek (5’). Il 3-4-2-1 del Napoli domina sovrano.

Rrahmani, Juan Jesus e Spinazzola in trincea, ma largamente propositivi. Politano, Di Lorenzo, Lobotka e McTominay dominanti a centrocampo. Neres ed Elmas dentro al campo, in sostegno a Hojlund. Il 3-5-2 del Milan è fiacco. La squadra rossonera non è mai pericolosa, Nkunk e Pulisic spuntati sotto la marcatura vigile dei centrali azzurri.

Il Napoli gestisce la gara a piacimento. Primo tempo in pugno al Napoli, sicuro, preciso, determinato. Il Milan si fa avanti a sprazzi. Saelemaekers spreca con una battuta alta un’invitante palla-gol (16’). Anche Nkunku conclude alto il contropiede di Saelemaekers (37’).

Il Napoli ha anche le sue occasioni. Palla di Elmas battuta a lato, a porta vuota, dopo un’uscita maldestra di Maignan su McTominay (31’). Il vantaggio azzurro al 39’. Grande difesa della palla di Hojlund contro De Winter sulla sinistra dell’area milanista e assist a Neres che insacca a porta vuota (Maignan attratto dalla giocata di Hojlund). Festa sulla panchina del Napoli: Lukaku abbraccia Neres.

Il Milan accenna a una reazione nella ripresa, ma è Rrahmani a impegnare Maignan (54’). La reazione milanista si spegne subito di fronte all’assetto difensivo del Napoli che palleggia in orizzontale per puntare poi alla profondità. Corre sulla sinistra Spinazzola e imbuca profondo per Hojlund che insacca da sinistra (64’).

Raddoppio che inchioda il Milan alla sconfitta. Allegri cerca di reagire con Athekame per De Winter e Fofana per Saelemaekers (69’) passando al 4-4-2 dal 3-5-2 iniziale. Poi inserisce Modric per Jashari (75’) che esce frastornato dal duello con Lobotka. Il croato fa una stanca presenza.

Conte replica con Mazzocchi per Politano e Lang per Elmas (77’). Il Napoli continua a tenere in pugno il match. Il Milan non arriva mai al tiro in porta. McTominay spreca alta la palla del tre a zero (87’) dopo un’azione vorticosa di Lang e Neres. Sembrano esagerati i sette minuti di recupero che il Napoli gioca con Gutierrez per Spinazzola e Lucca per Hojlund (81’).

Ultimo minuti per Vergara (88’ esce Neres). Cancellato il pessimismo dopo le due sconfitte consecutive contro Benfica e Udinese. Il Napoli è vivo e ora punta al trofeo. C’è un condottiero in panchina, Antonio Conte.

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