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22 Dicembre 2025 - 08:00
Come in una fiaba. Stasera il Napoli si gioca la Supercoppa Italiana da mille e una notte. Lo fa nel deserto arabo, in un mondo che ricorda la celebre raccolta di racconti orientali. Ci tiene a continuare a scrivere la storia Antonio Conte sulla panchina azzurra. Se stasera batterà il Bologna in finale lo farà eccome.
Porterà a casa il secondo trofeo del 2025 che sta per finire. Un’occasione unica per fare gioire nuovamente il popolo partenopeo come quel 23 maggio quando gli regalò il quarto scudetto. Ci sono di nuovo i felsinei di fronte. Lo scorso 9 novembre la sconfitta in casa loro fece perdere certezze all’allenatore e al suo gruppo di campioni d’Italia.
Al punto di rischiare di sfasciare tutto. Poi, però, qualcosa è cambiato. L’emergenza è rimasto ma Di Lorenzo e compagni hanno iniziato a giocare con anima, corpo, mente, cuore e naturalmente qualità. Sono arrivati i successi importanti con Atalanta, Roma, Qarabag, Cagliari e Juventus. Si è perso, però, con Benfica e Udinese.
C’era l’incognita di potere uscire subito in semifinale contro il Milan. Ed, invece, si è vinto nettamente ed è stato conquistato il pass per questo lunedì di grande calcio. Non vuole sfigurare don Antonio al cospetto di Vincenzo Italiano. I due si sono studiati rispettivamente negli ultimi giorni. Ognuno sa il valore dell’altro.
Ma tutto si azzera stasera. Il Napoli tutto ci tiene a questo trofeo. Stessa cosa dicasi per gli emiliani. De Laurentiis già si pregusta l’assegno di 11 milioni di euro. Sì perché tanto vale il successo. Niente male per chi deve mettere mano al portafogli per rinforzare la rosa a gennaio. Soprattutto a centrocampo.
LA FORMAZIONE. Squadra che vince non si cambia. E Conte lo sa bene avendo utilizzato sempre gli stessi nel ciclo vincente di cinque gare consecutive. Ci sarà giusto qualche variazione. Ma per il resto si vedranno quasi tutti quelli che hanno dominato il Diavolo. A partire da Politano come quarto di centrocampo. Matteo si è evoluto.
Da quando c’è Conte non è più un’ala e basta. Sa fare tutto sulla sua corsia. Peccato che non stia segnando con una certa continuità. A dirigere il reparto nevralgico ci sarà sempre Lobotka. Fortunatamente è rientrato velocemente lo slovacco. Altrimenti sarebbe stato un bel guaio.
Guiderà come sa il Napoli guardandosi sempre le spalle come solo lui sa fare. Avrà al suo fianco il solito McTominay. Ha avuto parole importanti lo scozzese per Conte. È innamorato dei suoi metodi e di come allena per vincere. Dovrà lottare la in mezzo contro Moro e Pobega provando anche a riempire l’area.
Il gol gli manca. In difesa ci dovrebbe essere il rientro dal primo minuto di Buongiorno. Il torinese aveva lasciato spazio a Juan Jesus per ritemprarsi. Nelle ultime gare aveva dato tanto ed era apparso stanco. Rrahmani sarà al centro con Di Lorenzo braccetto destro. Il capitano sa fare tutto.
E sotto gli occhi del ct Gattuso giocherà in una posizione che lo esalta lo stesso. Niente da fare per Beukema che ha subito un trauma contusivo al piede sabato in allenamento. Tra i pali Milinkovic Savic. Che potrebbe essere fondamentale nel caso in cui si andasse ai calci di rigore.
Conte, però, spera di chiuderla prima la pratica. Anche perché sa di poter contare su un attacco dove Neres e Hojlund hanno vissuto un momento magico col Milan. Sono stati loro a firmare la vittoria che ha rilanciato il Napoli. E sono pronti a ripetersi. A sinistra ci sarà un ballottaggio tra Elmas e Noa Lang. Molto probabile che toccherà nuovamente ad Elijf. È tutto pronto, dunque, per un Napoli da mille e una notte.
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