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22 Dicembre 2025 - 19:59
Il torneo dedicato a Giovanni Ferrara
CASORIA. Ci sono uomini che insegnano un diritto o un rovescio.
E poi ci sono uomini che, senza nemmeno rendersene conto, insegnano la vita.
Giovanni Ferrara apparteneva a questa seconda, rarissima categoria.
Al Tennis Club Casoria, in una giornata che aveva il sapore delle grandi occasioni e il nodo dolce delle emozioni vere, il tempo si è fermato. Si è fermato per ricordare uno storico maestro, un educatore silenzioso, un seminatore instancabile di passione e valori. Uno di quelli che, dalla prima metà degli anni Settanta, ha messo una racchetta in mano a intere generazioni di ragazzi, trasformando un gioco in una strada, una disciplina in un orizzonte, un campo da tennis in una casa.

Un’eredità che parla ancora
La Campania della racchetta ha risposto presente. Tutta.
Perché quando chiama un uomo come Giovanni Ferrara, non si risponde per dovere, ma per riconoscenza.
A fare gli onori di casa è stato Pino Ferrara, ex apprezzato giocatore di Serie B, oggi custode consapevole di un messaggio paterno che continua a vivere sui campi del TC Casoria. Accanto a lui mamma Rosa, visibilmente commossa, testimone di una vita spesa con discrezione e coerenza, e ora restituita dall’abbraccio collettivo di una comunità intera.
Le parole pronunciate non erano frasi di circostanza. Erano ricordi veri, intimi, spesso sussurrati. Perché Giovanni Ferrara non amava i riflettori, ma ha illuminato il cammino di tantissimi.
I campioni si inchinano al maestro
A rendere ancora più potente il ricordo, un filmato emozionale che ha attraversato decenni di tennis e di umanità. Dai saluti di campioni internazionali come Emilio Sánchez, a quelli di icone del tennis italiano come Omar Camporese, Diego Nargiso, Claudio Pistolesi, fino a Potito Starace e all’eroe azzurro di Coppa Davis Flavio Cobolli.
Campioni, sì. Ma prima ancora allievi riconoscenti di una scuola che non insegnava solo a vincere, ma soprattutto a stare in campo. E fuori.
Una targa, un campo, una promessa
Il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, ha voluto omaggiare il Tennis Club con una targa celebrativa per il lavoro decennale di Giovanni Ferrara, riconoscendo pubblicamente ciò che lo sport sa fare quando incontra uomini giusti.
Poi, il momento forse più intenso: la famiglia Ferrara ha svelato la targa federale alla memoria. Da oggi, il campo numero uno del circolo porterà il suo nome. Non come un ricordo immobile, ma come una promessa viva: ogni palla che rimbalzerà lì sopra continuerà a raccontare la sua storia.
Il tennis che emoziona, ancora
Il pomeriggio si è acceso anche di grande spettacolo tecnico. In singolare, il campione campano Pasquale De Giorgio e il compagno di squadra in Serie A2 al Vomero Giuseppe Caparco (entrambi 2.1 nazionali) hanno regalato tennis vero, elegante, potente.
Applausi anche per il doppio, con le coppie Caparco/Silver Mele e De Giorgio/Pino Ferrara, in un intreccio simbolico tra presente e memoria.
Musica, intrattenimento, sorrisi. Perché ricordare Giovanni Ferrara non significava essere tristi, ma celebrare la bellezza di ciò che ha lasciato.
Una comunità che non dimentica
Presenti tanti maestri che rappresentano il filo diretto della sua eredità:
Aldo Russo, Benito Tricarico, Maurizio Sarnella, Gianni Cierro, Michele Vitolo, Ciro Sorgente, Ciro Sbrescia, l'ex Davisman Gaetano Di Maso e il giovane Matteo Totaro.
Fondamentale il supporto degli sponsor e dei partner che hanno creduto nell’iniziativa:
Gir. Lab Luigi Girasole, Gargiulo Service, Napolincasa, De.Gi, Studio Dentistico Piscopo, Un posto al sole, Aero Gama, Paone Travel, Lit Studio, Centro Grafica e Stampa, Amimanera Dance Wellness.
E ancora gli ospiti che hanno impreziosito la giornata:
i musicisti Rita Genni e Antonio Romano, Pasquale Spadaro e Antonio Montalbano, Alberto Maria Picardi, socio storico del club e apprezzato uomo di legge..
Un ringraziamento speciale allo staff, anima silenziosa dell’evento:
l'insostituibile maestro Francesco Grande quindi Francesca Ferrara, Rosa Ferrara, Carmen De Angelis, Velia Garofalo, Andrea Galluccio, Giovanni Sica, Christian Calvanese.
Oltre il tennis
Alla fine, quando le luci si abbassano e il campo torna silenzioso, resta una certezza:
Giovanni Ferrara non se n’è mai andato.
È nel modo in cui un maestro sistema la presa a un bambino.
Nel rispetto dell’avversario.
Nel silenzio prima di servire.
Nella passione che non chiede nulla in cambio.
Casoria, e con lei tutta la Campania del tennis, ha fatto molto più di ricordare.
Ha detto grazie.
E lo ha fatto nel modo più giusto: continuando a giocare, insegnare, vivere lo sport come lui avrebbe voluto.
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