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Porzio: «La pallanuoto italiana sta morendo, lo stato deve intervenire»

Porzio: «La pallanuoto italiana sta morendo, lo stato deve intervenire»

Il presidente dell'Acquachiara al Convegno d'Autunno a Gubbio

A Gubbio quinta edizione del Convegno d'Autunno: presente anche Franco Porzio, patron dell'Acquachiara. "Pallanuoto negli impianti natatori: c'è ancora spazio?" il tema della relazione di Franco Porzio, presidente dell'Acquachiara e consigliere della Regione Campania allo Sport. Intervento che ha destato interesse e allarme. "I gestori d'impianti - ha detto Porzio - stanno vivendo una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile". Nessun contributo, canoni di locazione sempre più alti, costi di gestione che aumentano anno dopo anno, continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dei gestori degli impianti. "Prima o poi, inevitabilmente, tutto questo si ripercuote sull'aspetto agonistico: per sopravvivere bisogna ridimensionare. E' successo - ha spiegato Porzio - l'anno scorso a noi dell'Acquachiara: dopo aver portato la squadra maschile di pallanuoto ai vertici della massima serie, siamo stati costretti a ridurre drasticamente l'impegno economico ed è arrivata la retrocessione in A2". L'Acquachiara non è certo l'unico caso, il ridimensionamento tecnico è ormai comun denominatore per molte squadre. Qualcuna addirittura è sparita, tutte le altre - fatta eccezione per pochissimi casi isolati - ogni anno fanno salti mortali per tirare avanti tra mille difficoltà. "E se ci riescono - ha aggiunto Franco Porzio durante il suo intervento a Gubbio - il merito è anche della volontà dei presidenti di società, che continuano nonostante tutto ad andare avanti, dei dirigenti che prestano la loro opera gratuitamente e soprattutto dei giocatori, i quali continuano a garantire il massimo impegno nonostante il continuo, progressivo taglio dei loro compensi". "Ma l'aspetto più negativo di questa situazione - ha detto Porzio durante il suo intervento a Gubbio - non è il ridimensionamento a livello di prima squadra e di risultati: il danno più grave riguarda i giovani. Le società pallanuotistiche, impoverite dai costi di gestione degli impianti, non possono più investire risorse adeguate nei vivai, e ciò si traduce in una produzione sempre più scarsa di talenti. Un fenomeno di cui stanno facendo le spese non solo i campionati, che accusano un progressivo impoverimento del livello tecnico, ma soprattutto la nazionale, costretta a ricorrere al massiccio aiuto di naturalizzati per la carenza di campioni".

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