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Il Napoli sfida Salvini, stop in caso di cori razzisti. Il vicepremier: è la sconfitta del calcio

Il Napoli sfida Salvini, stop in caso di cori razzisti. Il vicepremier: è la sconfitta del calcio

Confermata la linea della fermezza dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno sull'intenzione di non femare le partite. Non si fa attendere la risposta su Twitter

NAPOLI. Il Napoli conferma la linea della fermezza, che può cadere il mondo ma non cambierà, oltre all'intenzione di prendere iniziative, anche clamorose in campo, se si ripetessero cori razzisti durante le partite. Lo si apprende da fonti del club azzurro, dopo il tavolo sulla sicurezza di ieri e le dichiarazioni del vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sull'intenzione di non fermare le partite in caso di cori razzisti. Il Napoli sta aspettando il ricorso di Koulibaly e i vertici del club hanno appreso con grande perplessità le parole del Ministro. La società partenopea conferma quindi la linea illustrata dal tecnico Carlo Ancelotti, per uno stop da parte dei giocatori. Anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a Los Angeles per impegni cinematografici, viene informato sulla vicenda.

LA RISPOSTA DI SALVINI. «Sono convinto che chiudere le curve e sospendere le partite per colpa di pochi delinquenti sia la sconfitta del calcio» Lo ribadisce su twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, all'indomani del vertice su razzismo e violenza nel calcio. «Per questo - aggiunge - dedicherò tutto me stesso per sradicare la violenza dentro e fuori gli stadi, che devono rimanere luoghi colorati e di sana passione sportiva». 

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