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IL CASO POLITICO
05 Settembre 2024 - 08:43
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
ROMA. «Non sono ricattabile». E ancora: «Alla Giorgia Meloni ho detto che ero pronto a dimettermi. Mi ha detto di andare avanti». Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (nella foto), in un’intervista al Tg1 ripercorre la vicenda che lo vede coinvolto e i rapporti con Maria Rosaria Boccia.
LA CONOSCENZA CON BOCCIA. «L’ho conosciuta all’inizio della campagna elettorale per le Europee, in occasione di una manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia a Napoli. Mi è stata presentata da amici comuni, anche se lei poi ha postato una foto autentica dell’anno precedente del 2023 dove lei non sta accanto a me, ma insieme ad altre persone. Era una delle tante foto che io ho fatto in occasione di un evento a Pompei sulla cucina italiana candidata a patrimonio dell’Unesco» dice.
IL CONTRATTO MAI PERFEZIONATO. «È nata un’amicizia personale e sono state riscontrate doti organizzative e per questo volevo nominarla consigliere a titolo gratuito. Da rapporto di amicizia, la relazione è diventata affettiva e sentimentale e dopo aver portato avanti l’ipotesi di nomina, ho consultato amici legali e il capo di gabinetto che mi hanno detto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi. Ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina per il potenziale conflitto di interessi: non solo per il rapporto sentimentale, ma anche per altri rilievi circa la sua partecipazione a suoi eventi che potevano entratre in cinflitto con i nostri. La nomina si perfeziona con l’invio all’Ufficio del bilancio che non è mai avvenuto» continua il ministro. I DOCUMENTI RISERVATI. Alla domanda se siano stati violati documenti riservati del G7, Sangiuliano replica secco: «Assolutamente no. Del G7 sono stati diffusi aspetti marginali, ma nessun documento classificato o riservato. Dopo l’intervento della premier da Del Debbio, Maria Rosaria Boccia ha postato dei documenti che a noi sembrano il programma dell’evento, orari di ingresso o del pranzo. È solo un programma che per altro era già stato pubblicato da Repubblica. Lei stessa ha poi pubblicato una mail del direttore del Parco archeologico di Pompei». Poi torna sulla mancata nomina: «Non c’è stata e quanto alla voce femminile, a cui fa riferimento Maria Rosaria Boccia, e che invitava a interrompere la nomina, io ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questo conversazione». Sangiuliano spiega che «il rapporto affettivo con Maria Rosaria Boccia è iniziato un po’ di tempo dopo la nostra conoscenza, ci siamo conosciuti a inizio maggio, a fine luglio il rapporto era finito. Potrebbe uscire qualcosa di compromettente? Sicuramente potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione affettiva, ma questo secondo me sarebbe un reato».
I SOSPETTI SU CONVERSAZIONI REGISTRATE. E alla domanda del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, circa sospetti sul fatto che si fosse accorto che Boccia registrasse le conservazioni, Sangiuliano è chiaro: «A un certo punto sì. È uno dei motivi per cui ho voluto interrompere la relazione. Io non registro nessuno, anche da giornalista chiedevo l’autorizzazione di registrare. Non sono mai stato complottista e non voglio pensare ad altre, anche se le cose emerse in questi ultime ore mi fanno pensare. Ma escludo categoricamente che ci possa essere una regia dietro tutto questo». Poi precisa: «Non sono ricattabile perché, lo riaffermo, mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. Ho pagato io sulla mia carta di credito personale. Ho sentito Boccia l’altra sera per dirle di essere corretta e precisa nelle sue affermazioni». Poi aggiunge: «A Maria Rosaria Boccia ho detto subito che non intendevo lasciare mia moglie, che è la cosa più importante della mia vita. Mi sembrerebbe strano se dovessi esserci un'inchiesta giudiziaria su relazioni personali. Posso comprendere la delusione sentimentale di Boccia nei miei confronti o per la mancata nomina, ma io privilegio l’istituzione rispetto a una convenienza personale».
LE SCUSE ALLA MOGLIE E ALLA PREMIER. Poi cede all’emozione e con gli occhi lucidi conclude: «La prima persona a cui devo chiedere scusa, e che poi è una persona eccezionale, è mia moglie. Poi chiedo scusa a Giorgia Meloni, che mi ha dato fiducia per l'imbarazzo che ho creato a lei e, evidentemente, al Governo. Chiedo scusa anche ai miei collaboratori che impropriamente, pur non avendo fatto niente, si trovano investiti da questa vicenda».
BOCCIA INSISTE. Intanto, Boccia sui social pubblica nuovi documenti: l’audio di una telefonata con un dirigente del ministero della Cultura in cui parla di contatti già presi con un componente della squadra alle dirette dipendenze del ministro; poi la foto di una mail del 15 luglio della responsabile della segreteria del ministro in cui figurano come allegati le carte di imbarco sua, del ministro e di una terza persona; infine, un’intestazione di una mail del 4 luglio con programma e orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei.
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