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La Vanella Grassi alza il tiro, nel mirino i comuni di Melito e Caivano

L’allarme della Dda: il clan di Secondigliano è ancora in forte espansione. La cosca dei “Girati” controlla già undici avamposti nella periferia nord

Vanella Grassi

Nella foto controlli dei carabinieri a Caivano; nei riquadri i boss detenuto Salvatore Petriccione “’o marenaro” e Umberto Accurso

NAPOLI. Un clan tentacolare che, uscito vittorioso dalle ultime faide di camorra, non soltanto ha conquistato negli anni ben undici avamposti tra Secondigliano e Scampia, ma che oggi si appresta ad allungare la propria influenza anche sui comuni di Melito e Caivano, il primo storica roccaforte degli Amato-Pagano, il secondo dei Sautto-Ciccarelli. È questo il quadro che gli inquirenti della Dda di Napoli fanno della Vanella Grassi, l’organizzazione criminale probabilmente allo stato attuale più attiva e temibile di tutta la periferia nord. La circostanza è riportata nella relazione che la Direzione distrettuale antimafia partenopea ha fornito al ministero della Giustizia, chiamato pochi giorni fa a pronunciarsi sulla proroga del 41 bis per il boss dalla Vanella Grassi Umberto Accurso. Il ras secondiglianese si è visto infatti rinnovare per altri due anni il regime carcerario speciale, ma a colpire sono soprattutto alcune rivelazioni della Dda, la quale ha comunicato che «sono attualmente in corso complesse e riservate indagini sulla persona e sul gruppo criminale della persona, attualmente attivo, pericoloso ed egemone nella zona di influenza, operante in particolare nella zona della cosiddetta Vanella Grassi, comprendente via Dante, via Lungo Ponte, via Vanella Grassi e arterie confinanti nel quartiere Secondigliano, nonché nel rione Berlingieri, del Perrone e nei lotti K e P (Case dei Puffi), U (Cianfa di cavallo), G ed M (Vele) di Scampia». Fin qui i fortini già consolidati e da lungo tempo sotto il controllo del clan della Vanella Grassi, che però avrebbe adesso esteso «la propria operatività nel comune di Casavatore, tramite la famiglia Ferone, nonché nella zona del Parco Acacia di Casavatore, nonché potenzialmente in grado di allargare i propri orizzonti anche nei comuni di Melito e Caivano. Il materiale probatorio acquisito negli ultimi tempi non lascia dubbi sull’attuale operatività e riconducibilità della stessa organizzazione clan dei Girati o della Vanella Grassi alle famiglie Mennetta-Magnetti-Petriccione-Accurso». Insomma, la cosca secondiglianese, nonostante gli arresti eccellenti subiti negli ultimi anni, sarebbe ancora sulla cresta dell’onda, tenendo sotto scacco buona parte della periferia nord di Napoli. Un quadro a tinte fosche, per non dire allarmante, da cui - come anticipato dal “Roma” - pochi giorni fa è scaturita la decisione di mantenere il ras Accurso al 41bis, sul conto del quale Dda e Dna si sono espresse nei seguenti termini: «Non si può escludere che un ritorno di Accurso all’ordinario regime carcerario permetterebbe la ripresa dei rapporti con il proprio gruppo criminale e l’agevole comunicazione con i propri familiari o indirettamente con i propri accoliti in libertà, permettendogli di riprendere le effettive redini del comando e indirizzando le scelte criminali del gruppo, potendo in tal modo mettere in atto anche eventuali rappresaglie nei confronti dei gruppi contrapposti ancora presenti». Nonostante la sua detenzione, il clan sta però proseguendo la sua espansione.

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