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Morto dopo intervento: dottoressa condannata ma nullatenente

Il caso di Andrea Renaudi

Morto dopo intervento: dottoressa condannata ma nullatenente

NAPOLI. Un medico viene condannato al risarcimento dei danni per la morte di un paziente ma risulta nullatenente: è la singolare storia che vede come vittima Andrea Renaudi, che il 17 febbraio del 2016 si era sottoposto a un intervento di laserlipolisi in un ambulatorio privato. Ma poco dopo aveva cominciato ad accusare malesseri e la dottoressa che lo aveva operato, Marina Romano, lo aveva portato al pronto soccorso circa una settimana dopo l’intervento secondo quando denunciato dai familiari che hanno fatto anche notare che l’uomo non sarebbe stato sottoposto nemmeno ad analisi preliminari per l’intervento. Dopo venti giorni di sofferenze, nonostante i tentativi di salvarlo prima al Fatebenefratelli e poi in un centro specialistico di Padova, il 65enne, che era affetto anche da epatite C, era deceduto. A rivelare il caso è il quotidiano Il Mattino. Dopo nove anni, la dottoressa è stata condannata dal Tribunale di Napoli, con decisione confermata poi in Appello pochi giorni fa, a un risarcimento di un milione e 250mila euro alla famiglia ma gli eredi hanno avuto una brutta sorpresa: Romano risulterebbe nullatenente. Ad assistere legalmente i familiari di Renaudi è l’avvocato Valerio Minucci che ha parlato di «un caso grave di malasanità, la dottoressa non ha mai manifestato pentimento per quello che è accaduto e non è assicurata per la responsabilità civile professionale».

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