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Il dinamismo di Cirielli e la politica dei social  

Propaganda diffusa soprattutto sui social, manifestazioni limitate, pochi manifesti, tabelloni elettorali desolatamente vuoti

Il dinamismo di Cirielli e la politica dei social  

Ultimi giorni di una campagna elettorale sufficientemente anonima che, nonostante tutto, non è riuscita a scaldare i cuori. Cirielli, oggettivamente, si sta battendo bene. Ha condotto dibattiti, partecipazioni, proposte sempre all’ attacco, ha inciso sulla sanità e sui temi emergenziali della Regione in modo costante con coraggio e fermezza, recuperando molti punti al suo avversario. Anche grazie al sostegno delle sue liste. Sinceramente, invece, si sta capendo poco di quanto succede a sinistra. Fico, secondo quanto riferiscono i critici più avveduti, ha confermato tutti i suoi limiti politici, suscitando negli incontri le perplessità nella stessa coalizione.

Vincenzo De Luca ha sostanzialmente sviluppato una campagna autonoma, tutta legata alla propria lista di riferimento e il progetto politico si è retto elettoralmente sulle spalle dei candidati di centrosinistra che spesso, grazie al loro peso amministrativo, si sono mossi con una certa vivacità. Una competizione elettorale che, fin qui, ha offerto il volto nuovo della politica. Propaganda diffusa soprattutto sui social, manifestazioni limitate, pochi manifesti, tabelloni elettorali desolatamente vuoti. Nulla a che vedere con quanto succedeva nel passato. In questo contesto, c’è il rischio che il partito di maggioranza relativa resti quello legato all’astensionismo.

La Campania, purtroppo, su questo versante ha un trend negativo. Nelle Regionali del 2020 votò, infatti il 55% degli elettori, alle Politiche del 2022 il 53%, alle Europee del 2025 il 44%. Una curva in forte decrescita che non sembra, oggi, in controtendenza. Non è un dato nuovo. Anche Puglia e Veneto, che votano in contemporanea, hanno gli stessi problemi. Recentemente, nelle ultime settimane, sempre per le Regionali, in Calabria è andato alle urne il 43 %, in Toscana il 47 %. Una realtà che celebra con devozione la potenza di numeri difficili da accettare, ormai da anni.

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