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Dobbiamo pensare a cose molto più serie

Opinionista: 

Cari amici lettori, sono stufo! Ora basta! Ne ho piene le tasche, le scatole e parti del corpo che non nomino per decenza e il tutto si va incrinando perché questi vogliono rompere ad ogni costo! Sì, amici lettori, sto parlando del Covid-19, questo invadente virus, che peraltro si fa i fatti suoi e con il quale io non ho avuto nulla a che fare. Ma non ce la faccio veramente più a sentirne parlare! Io ce l’ho, ovviamente, con il Governo, con la televisione, con i social e con i giornali. Sono sei mesi, ormai, che ovunque ci si affacci si viene assaliti dalla marea montante delle notizie sulla pandemia, che relegano ai margini altre notizie più interessanti e molte altre fanno del tutto scomparire. Certo, ce l’ho anche con coloro che hanno inventato il virus in laboratorio e con quelli che hanno deciso di diffondere il contagio in tutto il mondo: quelli, cioè, che attendono il vaccino come la manna e vorrebbero renderlo obbligatorio per tutti gli umani che vivono sulla terra. Questo è il globalismo, ragazzi! La peggiore bestemmia dopo quelle di Lucifero e di Adamo! Una bestemmia che fa parte anche dell’armamentario di coloro che oggi ci (mal)governano. Rifletteteci un momento. Quando il virus era appena arrivato (ed essi lo sapevano), gli uomini di governo e i loro media minimizzavano: i cinesi erano belli e buoni e chi voleva isolarli era uno sporco razzista. Li si esorcizzava andando a mangiare nei ristoranti cinesi e coccolando i bambini di quell’etnia. Non si chiusero le frontiere, si rimandò la creazione delle zone rosse (nonostante le autorità periferiche la sollecitassero), si ingaggiò un esercito di presunti esperti che disprezzavano e sconsigliavano le terapie più indicate, trovate dai medici al fronte. Poi il lockdown, parola inglese che suona bene a orecchie esterofile, ma nasconde termini e concetti nostrani come “coprifuoco” e “isolamento” (in termini giuridici, andrebbe benissimo “arresti domiciliari”). Tutti chiusi in casa ed elicotteri per identificare qualche vecchietto che leggeva sugli scogli o qualche figlio affezionato che voleva vedere i vecchi genitori. Tutti in galera (gli arresti domiciliari sono una forma di detenzione), ma frontiere sempre aperte (per carità, non accogliere i migranti infetti è una cosa orribile, lo dice anche papa Ciccillo!). Poi, finito il carcere domiciliare, frontiere aperte anche in uscita: così gli italiani stupidi che non possono fare le vacanze in Italia (chissà perché) hanno la possibilità di importare virus dai luoghi di vacanza scelti nei paesi dove l’epidemia colpisce ancora. Sembra anche a voi, come a me, che i nostri governanti vogliano ad ogni costo prolungare l’epidemia anziché stroncarla del tutto? Ora parliamo, però, del sistema mediatico, questo mostro che, voi lo sapete, io considero il demone più subdolo dei nostri giorni, dedito a violentare senza posa le nostre coscienze. Sono sei mesi, dicevo, che i titoloni ci assalgono e che serie infinite di numeri ci vengono propinate senza un attimo di pausa. Numeri che, però, somigliano più ai numeri da giocare al lotto che a quelli estratti. Hanno inventato la categoria del paziente asintomatico, uno che sta in perfetta salute e non accusa alcun malessere, ma è positivo al tempone. Da Adamo fino all’influenza dell’anno scorso questa specie di “untore” non esisteva. Ora io mi chiedo: ora che il numero dei morti (con il Covid 19, ma non sappiamo se per il Covid 19) è a una sola cifra, come nelle “normali” influenze, che senso ha una quarantena per persone sane? E che senso hanno i tamponi a tappeto? Certo, gli accertamenti vanno fatti per quei furbacchioni che non hanno voluto fare il bagno a Riccione o a Marechiaro, ma se ne sono andati in Grecia, in Croazia o a Malta, pur sapendo che in quei paesi il Covid è molto arzillo. Forse, però, era più semplice stabilire che andassero a Viareggio o a Taormina, chiudendo le frontiere in uscita, oltre che in entrata. Una limitazione della libertà infinitamente minore del Lockdown e positiva, anziché dannosa, per la nostra industria turistica. Mi consentite, allora, di immaginare che i nostri governanti, con la stupida accoglienza per i migranti infetti e con la libertà di turismo all’estero, vogliono che il terrore continui? Che i media controllati, sparando cifre che non tengono conto delle percentuali dei malati reali, si comportano come i jihadisti? Che differenza fa se ci vogliono uccidere con le bombe o con la paura del virus o con la distruzione della piccola industria e del piccolo commercio? Se così non fosse, perché non si parla di cose serie, come la minaccia turca, la crisi libica, la pace fra emirati e Israele? Perché non si fa nulla, ma proprio nulla, per fermare l’invasione dei musulmani dall’Africa? Il sistema mediatico dovrebbe tenerci informati su cose più serie, ma i governanti dovrebbero fare cose più serie, come ad esempio ricostruire Amatrice distrutta da quattro anni, non limitandosi a visitare le rovine. O, ad esempio, progettare una seria riforma del Parlamento, senza venirci a raccontare che dovremmo votare no al referendum perché loro di quei progetti non si sono occupati. Dobbiamo pensare al Covid 19. Dobbiamo pensare al referendum. Se la gente si ammazza perché non ce la fa, è cosa da nulla. Insomma, pensiamo ad altro: a cose serie. Pensateci soprattutto voi, che fingete di governarci e invece volete solo renderci schiavi.