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Chiesa e Tradizione

Folla alla Badia di Cava de' Tirreni per la messa in latino e il canto gregoriano

L'Abbazia benedettina celebra i mille anni. Oltre 150 fedeli per il pellegrinaggio annuale dei Coetus della Campania. Convegno con il teologo Nicola Bux

CAVA DE' TIRRENI. La Badia di Cava de’ Tirreni ha ospitato il 25 aprile “Tridentina Campania 2025”, il pellegrinaggio annuale dei Coetus Fidelium (Gruppi Stabili di fedeli) della Campania.

Nella chiesa dell’antica Abbazia benedettina - che celebra i mille anni dalla sua fondazione - si sono radunati oltre 150 fedeli, ai quali si sono uniti i turisti, attirati dalla bellezza delle liturgia. Don Giuseppe Laterza, della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, ha officiato una Messa solenne in terzo, accompagnata dal canto gregoriano dell’Ensemble Vocale Hexachordum.

Sua Eccellenza l’Abate Michele Petruzzelli ha rivolto un saluto ai partecipanti al pellegrinaggio, richiamando l’insegnamento di San Benedetto: «Ogni ospite va accolto come fosse Cristo. Ed è così che vi accogliamo tutti».

Dopo la Messa, si è svolto un convegno nella Sala delle Farfalle con l’intervento del teologo Nicola Bux, che ha parlato delle norme per la celebrazione del rito antico secondo il Messale promulgato nel 1962 da San Giovanni XXIII: «Papa Benedetto XVI – ha detto – aveva cercato da buon padre, con il Motu Proprio Summorum Pontificum, di tenere insieme le differenti sensibilità presenti nella Chiesa. La comunione cattolica è una cosa molto faticosa, si devono tenere uniti figli diversi».

«Papa Ratzinger pensava a un arricchimento reciproco del rito romano con le due forme - ha aggiunto don Bux - quella post-conciliare e quella detta Tridentina, che in realtà è Gregoriana» (da San Gregorio Magno, ndr).

È stata letta una relazione del prof. Don Roberto Spataro, segretario emerito della Pontificia Academia Latinitatis su il “Ritus Romanus antiquior speranza per le anime, speranza per la Chiesa”.

Le conclusioni sono state affidate a Don Giuseppe Laterza.

Le Messe in latino, con il rito precedente al Concilio Vaticano II, sono celebrate in diverse diocesi, tra le quali Salerno, Benevento e Pozzuoli, un centinaio sono quelle disponibili attualmente in Italia, alcune migliaia nel mondo con una partecipazione di circa 20 milioni di fedeli.

A Napoli, un decreto del Cardinale Battaglia ha vietato da maggio 2024 le Messe in latino promosse dai Coetus Fidelium. I fedeli del Vetus Ordo hanno raccolto 250 firme sotto una petizione che chiede il ripristino delle celebrazioni. “Erano già state autorizzate a norma del Motu Proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco”- fanno rilevare -  e hanno promosso iniziative con la partecipazione di liturgisti e studiosi.

Il 22 febbraio si è svolto all’ Hotel Renaissance Mediterraneo un convegno con la partecipazione del Cardinale Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione della Dottrina della fede.

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