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30 Giugno 2018 - 17:29
POMPEI. Via al Pride di Pompei. Dopo una vigilia carica di polemiche, in migliaia si sono dati appuntamento nella città mariana. Famiglie con bambini, extracomunitari, sfilano insieme alle associazioni e ai collettivi che hanno aderito. Si manifesta contro le discriminazioni di genere, ma anche contro quelle razziali e per affermare principi di solidarietà e uguaglianza. In corteo, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, titolare della delega alle pari opportunità, la senatrice dem Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
IL SOTTOSEGRETARIO SPADAFORA. «Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del Governo. So che in una parte del Governo non c'è la stessa sensibilitaà ma l'Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati». Così il sottosegretario alle pari opportunità Vincenzo Spadafora, che sta partecipando al Pompei Pride. «Nel contratto di governo non ci sono questioni riguardanti il mondo Lgbt, ma convocherò prestissimo le associazioni di settore per avviare un percorso di ascolto e confronto». Due parlamentari campani della Lega - il sottosegretario con delega al Sud Pina Castiello e Gianluca Cantalamessa - in mattinata hanno espresso la loro contrarietà al fatto che il corteo transitasse davanti al santuario di Pompei: «La scelta di manifestare dinanzi al Santuario può essere interpretata come una mera provocazione, più che una manifestazione per rivendicare diritti», hanno detto, ribadendo comunque «il diritto a manifestare garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini».
CIRINNà. «Il ministro Fontana rappresenta una minoranza, le famiglie arcobaleno esistono e sono tutelate da una legge dello stato, lo capiranno anche i ministri della Lega». Così la senatrice Monica Cirinnà, durante il corteo del Pompei Pride.
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