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Incendio ai Camaldoli

La voce dei residenti spaventati: «Soccorsi arrivati troppo tardi»

I cittadini di Soccavo ancora turbati dal rogo tra paure e disagi

NAPOLI. Un cielo dalla coltre grigia mentre le fiamme divoravano la collina dei Camaldoli. Non è stato un risveglio piacevole, quello degli abitanti di Soccavo che si sono visti i balconi riempiti di cenere. Disagi molto pesanti, sia per chi si è trovato costretto a fare i conti con un’atmosfera ai limiti dell’irrespirabilità, complice anche il grande caldo con tasso di umidità notevole, sia per le attività commerciali della zona. «È stata una notte di tensione, per fortuna sono arrivati i vigili del fuoco per lo spegnimento delle fiamme. Mi auguro che la situazione si risolva al più presto. Credo che i soccorsi siano stati abbastanza tempestivi ma, ripeto, adesso l’auspicio è che tutto rientri in maniera tale che anche il quartiere torni a respirare ritrovando la serenità» dice Prisco Castiglione.

Salvatore Iannacolo, seduto sotto il gazebo di un bar nel tentativo di sfuggire alla calura, è chiaro: «Il balcone di casa mia è pieno di cenere, non sappiamo come fare. La paura c’è, anche perché i recenti episodi legati al bradisismo hanno turbato un poco la quiete di tutti. I soccorsi li ho visti solo con l’arrivo del giorno, la sera nella quale è scoppiato il rogo non c’era nulla. Io abito al quarto piano in via Epomeo e vedo la montagna dei Camaldoli».

Giuseppe Iacovelli, poco distante, racconta il disagio che si vive in casa «con mia moglie che è costretta a lavare in continuazione vista la polvere nera che si accumula. La situazione di pericolo è chiaramente quella di chi vive più sotto la collina».

Dario Ciccarelli non usa mezzi termini: «Da casa mia si vede tutto, abbiamo passato la notte in piedi quando anche i soccorsi si sono fermati, con la situazione che è peggiorata. Speriamo che tutto possa rientrare rapidamente, anche perché abbiamo i balconi pieni di cenere. Di certo è una situazione che va attentamente monitorata».

Salvatore Daniele usa poche ma efficaci parole per descrivere la situazione vissuta dagli abitanti della zona di Soccavo: «Ho detto a un amico che stiamo mangiando polvere e cenere. Purtroppo quando si verificano cose come queste a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini».

Sintetiche quanto significative anche le parole di Adele Pomaretti: «Di notte dormo perché la mattina mi devo svegliare presto per lavorare. Ma questa volta è stata davvero tosta e non sappiamo ancora come evolverà definitivamente questa situazione».

Gabriella De Carlo non nasconde i propri timori: «È dall’altro pomeriggio che stiamo vivendo una situazione di grande preoccupazione. Oltre al caldo asfissiante, si sono messe anche cenere e fuliggine. Purtroppo è una situazione che si ripete ogni anno e non è normale che sia così. Se si dovesse accertare la natura dolosa dell’incendio, penso che si dovrebbero punire severamente i responsabili perché queste cose creano problemi soprattutto alle persone anziane e fragili».

Ma la rabbia è anche quella dei commercianti. E Antonio Esposito la esterna: «È una situazione davvero insostenibile anche dal punto di vista delle attività commerciali che finiscono inevitabilmente per risentirne. Credo che in questi casi ci vorrebbe una dotazione di mezzi, specie di elicotteri, maggiore per intervenire con maggiore forza».

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