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Il crollo

Scampia, gli sfollati lasciano l'Università ma «senza buste paga niente casa»

Le ultime ore all'interno della sede della Facoltà di Scienze Infermieristiche

NAPOLI. Ultime ore all'interno dell'università di Scampia per le famiglie della Vela Celeste, sgomberate dopo il crollo del 22 luglio scorso che ha causato tre morti e diversi feriti. Le autorità hanno avvisato i nuclei familiari nella giornata di venerdì 9 agosto che la permanenza nella sede della Facoltà di Scienze Infermieristiche della Federico II è giunta al termine.

Nell'attesa che si completi l'evacuazione, alcuni ospiti hanno mostrato tutta la loro preoccupazione in relazione alla ricerca di un nuovo alloggio, contando anche sui sussidi del Comune e del Governo.

«Non abbiamo buste paga e contratti, nessuno vuole affittarci le case. Tra le scuse, anche quelle di avere tanti bambini e gli animali», affermano gli abitanti della Vela Celeste che già ieri avevano appreso della pubblicazione dell'ordinanza del sindaco Manfredi con cui di è dichiarata inagibile la Vela Celeste facente parte del complesso del Lotto M di viale della Resistenza oggetto di Restart Scampia, l'opera di rigenerazione urbana che consiste dell'abbattimento di tre Vele la verde già abbattuta, in attesa che vadano a terra anche la rossa e la gialla con la riqualificazione proprio della celeste).

«Per noi il futuro è incerto, anche se di sicuro non avremmo voluto restare oltre all'università», aggiungono i residenti.

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