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L'indagine
04 Giugno 2025 - 11:22
Una vasta operazione condotta dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha portato alla scoperta di una truffa di proporzioni considerevoli, coinvolgendo più di cento imprenditori in tutta Italia.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Napoli Nord e condotta sotto la guida del pm Cesare Sirignano, ha portato all’arresto di sei persone, con tre ordinanze in carcere e altrettante ai domiciliari, e al sequestro di beni per oltre un milione di euro.
La banda, con basi operative in Campania, Lazio e con ramificazioni all’estero, tra Irlanda e Lituania, aveva messo in piedi un articolato sistema di raggiro, basato sulla millanteria di poter garantire accesso a finanziamenti agevolati dall’Unione Europea e di poter monetizzare crediti d’imposta derivanti da Ecobonus e Superbonus 110%.
Le vittime, principalmente imprenditori desiderosi di ottenere finanziamenti a bassi tassi e con procedimenti rapidi, venivano attratte con brochure e documentazione che riportavano intestazioni e loghi ufficiali della Commissione Europea.
La truffa si sviluppava attraverso la richiesta di bonifici su conti esteri, in Irlanda e Lituania, per l’acquisto di false polizze fideiussorie emesse da una società irlandese, che i truffatori sostenevano fosse accreditata presso la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Secondo gli indagati, questa società avrebbe garantito l’erogazione dei finanziamenti, promessa che si rivelava totalmente falsa. Il meccanismo prevedeva che i pagamenti, pari circa all’1% delle operazioni proposte, venissero trasferiti sui conti esteri e successivamente rientrassero in Italia, per essere dirottati nelle tasche degli indagati tramite bonifici e prelievi in contanti.
A tal fine, veniva utilizzato anche un corriere, che percepiva una provvigione per i consegna dei contanti. Durante le indagini, gli investigatori hanno anche scoperto che gli indagati avrebbero elargito denaro a funzionari pubblici, attualmente non ancora identificati, operanti negli uffici giudiziari, allo scopo di inquinare le prove e tutelarsi dall’azione penale.
Oltre alla confisca dei beni, sono stati sequestrati conti correnti all’estero e orologi di pregio del valore di circa 60mila euro. La complessità dell’operazione e la presenza di ramificazioni internazionali evidenziano la portata di questa truffa, che ha causato ingenti danni a numerosi imprenditori e ha evidenziato la pericolosità di circuiti fraudolenti che sfruttano false promesse di finanziamenti pubblici europei.
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