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03 Marzo 2018 - 11:49
NAPOLI. Sedici persone sono finite in carcere mentre altre due sono state poste ai domiciliari al termine del blitz compiuto dalla Polizia di Stato contro il clan camorristico 'Vastarella' a Napoli, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia. Per loro, le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma e ricettazione. Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra Mobile in collaborazione con il Commissariato di S. Carlo Arena attraverso intercettazioni e anche grazie alla collaborazione di un pentito, hanno permesso di ricostruire l'attività del clan, guidato inizialmente da Raffaele Vastarella (detenuto dal 2014) e poi dal fratello insieme al figlio. In particolare, gli inquirenti hanno scoperto che il fratello di Raffaele, già condannato per la sua affiliazione al clan Licciardi di Secondigliano, scarcerato nel luglio 2015, era tornato nel quartiere Sanità riuscendo a riaffermare il suo potere criminale, forte dell'appoggio dei suoi familiari e dell'alleanza con la Masseria Cardone. E' stata fatta così luce sugli scontri armati con il clan Esposito-Genidoni, culminati nella 'Strage delle fontanelle', avvenuta nell'aprile del 2016, in cui rimase ferito anche una delle persone arrestate oggi, e sulla faida con il clan Sequino che andava avanti da almeno due anni. Dopo aver indebolito il clan Esposito-Genidoni, i Vastarella avevano infatti allargato la loro supremazia sul territorio del quartiere Sanità iniziando una nuova faida, tuttora in corso, con altri clan della zona. Uno degli uomini arrestati oggi era scampato di recente a un agguato.
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