napoli. Sotto accusa finiscono le fake dei social. L'Andid, associazione nazionale dietisti, lancia l'allarme: «Non esistono prodotti miracolosi. Occorrono strumenti per combattere chi diffonde le false notizie sul web, non si scherza sulla salute delle persone».

Le balle informatiche non risparmiano nessuno, e anche l'alimentazione e la nutrizione cadono nel mirino di chi vuole diffondere paure e psicosi celandosi dietro lo schermo di un pc. Ma cosa sono, di preciso, le fake news? Sono delle informazioni false prodotte a tavolino, con l'intento di diffondere ansie e paure intorno ad un argomento. Ersilia Troiano, dietista, presidente nazionale dell'Andid, ci aiuta a fare chiarezza sull'argomento.

Il fenomeno delle fake news è sempre più preoccupante. Che tipo di false notizie girano sul web riguardo il mondo della nutrizione?

«Le fake news girano in maniera virale. Il mondo della scienza della nutrizione è in costante crescita in termini di ricerca, ma su una base chiara e certa. Quello che continua a fare breccia nelle persone è la notizia sulla dieta miracolosa per perdere peso o l'ingrediente magico per la longevità».

Qual è, secondo lei, il veicolo più utilizzato per diffondere le fake news?

«Il probelma della diet industry e del mercato degli integratori e dei prodotti dietetici c'è sempre stato. Le persone credevano anche prima all'esistenza di diete miracolose e facili. Oggi, purtroppo, con i social questo fenomeno si è amplificato. Tutti i mezzi di comunicazione si prestano a diffondere le fake news. È invece importante fare riferimento a delle fonti affidabili di informazione».

Quando ha capito che era necessario intervenire in qualche modo?

«Abbiamo fatto un comunicato sulla base di un allarme lanciato dalle associazioni di pazienti diabetici. Una persona sui social consiglia alle persone che lo seguono un metodo alimentare basato su alcuni integratori e un certo tipo di alimentazione. Sembrerebbe, addirittura, consigliare a soggetti con diabete di tipo uno di sospendere l'insulina».

Qual è, secondo lei, lo scopo di queste persone?

Io voglio rimanere nel mio ruolo, ma le possibilità sono due: o vogliono la notorierà o ricercano un profitto economico. Alcuni parlano addirittura di commercializzazione della salute».

Quali sono i maggiori rischi che corrono gli utenti?

«I maggiori rischi riguardano la salute delle persone, che possono essere persuase a sospendere terapie salvavita o a seguire regimi alimentari inadeguati».

Che tipo di soluzioni intende proporre Andid?

«Noi abbiamo fatto un appello al ministero della salute, affinchè intervenga con un tavolo tecnico che possa andare ad identificare una serie di soluzioni: da una parte occorre un'informazione corretta,una strategia di comunicazione, anche sul web,  e dall'altra parte chiediamo un'azione reale di controllo su queste persone che devono essere denunciate per abuso di professione e devono smettere di danneggiare la salute delle persone».