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Voli
01 Luglio 2025 - 11:39
foto pixabay.com
Sono giorni estremamente difficili quelli che stiamo vivendo per muoversi in aereo. Il settore dell’aviazione civile è in fermento per molti motivi e tutto ciò rischia di ripercuotersi direttamente sui passeggeri. I problemi sono molti e diversificati. Da un lato abbiamo una situazione geo-politica escandescente che ha portato a notevoli limitazioni del traffico aereo. Dall’altro abbiamo compagnie che annunciano ogni giorno modifiche dei loro servizi, cancellazioni totali di rotte e riduzioni del numero di voli già programmati.
Ciliegina sulla torta le modifiche in corso al Regolamento CE 261 che fin qui regolava la disciplina dei rimborsi e dei risarcimenti per le vittime dei disservizi.
Ma proviamo a capirci di più e a scoprire quali sono i diritti dei passeggeri in caso di cancellazione del volo.
La difficile situazione geo-politica cambia la geografia dei trasporti aerei
Il 13 giugno, secondo i dati di Eurocontrol, sono stati cancellati 650 voli da e per l’Europa e 168 voli da e per gli Stati Uniti.
La causa è stata la chiusura globale dello spazio aereo in Medio-Oriente a cui è seguita la chiusura degli aeroporti internazionali di Teheran, Tel Aviv e Amman.
Tutto ciò ha causato un caos mai visto prima nel traffico aereo. Quello mediorientale è infatti uno degli snodi più importanti per le rotte tra Europa e Asia e arriva dopo l’embargo sullo spazio aereo russo e ucraino. Una situazione complessa che ha costretto tutte le principali compagnie a rivoluzionare i propri itinerari.
Air India ha deviato numerosi voli. Emirates ha sospeso le rotte da e per Iraq, Giordania, Libano e Iran. Operatori europei come Air France, Ryanair e Wizz Air hanno deciso di sospendere completamente i collegamenti con Israele.
I nuovi conflitti globali stanno mettendo a dura prova un settore, quello del trasporto aereo, che era già in difficoltà dopo i numerosi annunci di cancellazioni dei voli per il 2025.
L’ultima compagnia in ordine di tempo ad aver comunicato una modifica dell’offerta è stata Swiss International Air Lines, operatore svizzero che fa parte del gruppo Lufthansa. La compagnia ha annunciato la cancellazione di 1.400 voli da qui a ottobre 2025 per colpa di carenza di piloti e di personale di volo.
Non vanno meglio le cose in Italia. Dall’aeroporto di Bologna sono stati cancellati da questo giugno i voli EasyJet diretti verso Londra e quelli di Vueling verso Parigi.
La stessa EasyJet ha rimodulato l’offerta annunciando la chiusura della propria base a Venezia per reindirizzare i suoi 3 voli verso altre mete europee. Ryanair ha deciso di togliere uno dei suoi voli da Roma Fiumicino e ha cancellato due collegamenti: quello interno tra Bergamo e Pescara e quelli esteri tra Tallinn e gli aeroporti italiani di Roma Ciampino, Bergamo e Treviso.
Brutte notizie anche per i clienti della compagnia spagnola Volotea. Il gruppo iberico ha cancellato 7 rotte su 20 di quelle in partenza da Verona e delle 13 rimanenti soltanto 6 sono state confermate per tutta la stagione estiva: Barcellona, Catania, Olbia, Palermo, Parigi Orly e Salerno
Alla luce della situazione appena presentata, è bene ricordare quali sono i diritti dei passeggeri in caso di volo cancellato.
Come si legge nelle guide di AirHelp, società specializzata in risarcimenti e rimborsi cancellazione voli, il passeggero ha diritto a un rimborso fino a 600 euro se la compagnia aerea annuncia la cancellazione del volo con meno di 14 giorni di preavviso rispetto alla data di partenza e non propone una soluzione alternativa. Il diritto al rimborso vale anche se viene offerto un volo sostitutivo con orari molto diversi rispetto a quelli inizialmente previsti.
Non danno diritto a compensazioni, invece, le cancellazioni causate da circostanze eccezionali come le emergenze sanitarie, quelle meteorologiche, quelle geo-politiche, le limitazioni del traffico aereo e gli atti di sabotaggio o terrorismo.
Per richiedere il risarcimento, infine, è sufficiente recarsi al desk della compagnia in aeroporto con i documenti di volo e far partire la pratica. In alternativa è possibile affidarsi agli esperti legali delle società che si occupano di tutele per le vittime di disservizi aerei.
Le modalità di richiesta dei rimborsi e le fattispecie che ne danno diritto, però, potrebbero cambiare nei prossimi mesi. Dopo lunghi anni di trattative, il Consiglio Trasporti dell'Unione Europea ha approvato una riforma della disciplina che prevede un tetto massimo di 500 euro di risarcimento ottenibile e un innalzamento da 3 a 4 ore del ritardo che dà diritto alla compensazione.
La buona notizia è che, se la riforma verrà definitivamente approvata anche dal Parlamento Europeo, i rimborsi per le cancellazioni diventeranno automatici per i passeggeri e le compagnie saranno costrette a trovare un’alternativa di volo nelle 3 ore successive all’annuncio di annullamento del volo.
Cambieranno anche i tempi per i ricorsi. I passeggeri avranno 6 mesi dal giorno del disservizio per far valere i propri diritti mentre le compagnie dovranno rispondere obbligatoriamente entro 14 giorni dalla data di richiesta di risarcimento.
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