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Secondigliano
29 Giugno 2024 - 08:47
L’attività crivellata di colpi e alcuni dei bossoli trovati sull’asfalto; nel riquadro il ras Gennaro Casaburi, alias “’o tramonto”
NAPOLI. Il conto in sospeso potrebbe non essere stato ancora saldato e così la nuova vendetta non si è fatta attendere. Gennaro Casaburi, 46enne ras secondiglianese con parentele nei clan Marino, sponda Rispoli, e Angrisano, gruppo capofila della Vanella Grassi, finisce nuovamente nel mirino. Nella tarda notte di giovedì un commando di sicari è entrato in azione con una stesa a dir poco clamorosa: impiegando un fucile d’assalto e sparando all’impazzata contro l’attività commerciale nella quale Casaburi, che da qualche tempo ha ottenuto gli arresti domiciliari, è stato autorizzato a lavorare. Pesantissima la conta dei danni, con cinque colpi che hanno danneggiato la saracinesca della Macelleria Michelini e altri dieci individuati dalla polizia lungo il selciato. La buona notizia è che nessuno, vista l’ora, si è per fortuna fatto male.
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A fare l’amara scoperta è stato il giovane titolare dell’attività di corso Secondigliano 75 che, arrivato sul posto di buon mattino per l’apertura, si è subito accorto che qualcosa di grave era accaduto. Subito è scattato l’allarme e nel giro di una manciata di minuti sono arrivate sul posto le prime volanti della polizia per eseguire i rilievi balistici di routine e interrogare il commerciante. Quest’ultimo ha spiegato di non aver mai ricevuto minacce o avuto problemi con gente poco raccomandabile della zona. della zona. Gli investigatori non hanno da subito avuto motivo di dubitare del suo racconto: il vero obiettivo dell’intimidazione non era infatti lui, bensì il ras noto come “’o tramonto” che attualmente lavora nel suo negozio per alcune ore al giorno e che vive a pochi metri da lì. La potenza di fuoco impiegata non fa però dormire sonni tranquilli agli inquirenti che, ormai acclarata la matrice camorristica del raid, stanno cercando di capire da quale zona di Secondigliano sia partito l’attacco. Il principale indiziato è ancora una volta il gruppo Maione del Perrone, con il quale Gennaro Casaburi in passato era già entrato in rotta di collisione: nel 2020 “’o tramonto” era sopravvissuto a un micidiale agguato nel quale gli furono esplosi contro ben nove colpi di pistola. Per quell’imboscata armata, qualche tempo dopo, furono arrestati l’emergente ras Vincenzo Maione e alcuni fedelissimi. Dopo anni le acque sembrano però essersi calmate.
L’ultimo arresto di Casaburi risale al marzo 2022, quando è stato catturato dopo un mese di irreperibilità. Il ras vicino ai Maione del Perrone fino a quando non entrò in contrasto con il ras Vincenzo e i suoi fedelissimi venne rintracciato dalla polizia. “’O tramonto” il 18 febbraio precedente voleva vendicarsi dell’agguato subito a dicembre 2020 e fu protagonista di una notte di violenze culminate in un ferimento. Avrebbe commesso tra luglio 2021 e febbraio 2022 una serie di atti persecutori di intensità e pericolosità crescenti nei confronti del padre del ras detenuto Vincenzo Maione, anche recandosi sotto la sua abitazione. In due occasioni avrebbe anche sequestrato due dipendenti di un bar allo scopo di recapitare alla vittima minacce di morte.
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