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Camorra
05 Luglio 2024 - 08:38
Venti di guerra ai Quartieri, i nuovi Savio sotto attacco
NAPOLI. Un attacco a Pietro Savio e al gruppo di amici riuniti intorno a lui. È questa la pista più seguita dagli investigatori per spiegare l’intimidazione dell’altro ieri al 36enne figlio del boss Mario “’o bellillo”, dopo l’agguato di cui è rimasto vittima il 16 giugno scorso. Due episodi che fanno riflettere su una possibile strategia precisa, ipotesi sovrapponibile a quella di un contrasto sfociato nel ferimento.
Ma la fibrillazione ai Quartieri Spagnoli riguarda altri focolai culminati in varie sparatorie: quella contro Nunzio Saltalamacchia, dove c’è andato di mezzo anche il pizzaiolo Alessio Bianco, e quelle in vico san Liborio e piazza Montecalvario. Il bilancio della nuova ondata di violenza ai Quartieri Spagnoli è di quattro feriti in meno di un mese e di due stese.
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Per gli investigatori non sarebbe in atto una guerra di “sistema”, ma contrasti personali e di gruppo tra giovani ras emergenti e teste calde. Un mix che rischia di rovinare l’estate agli abitanti della zona, preoccupati che continui l’escalation. Intanto, sarebbero a buon punto le indagini sul ferimento di Pietro Savio. Mentre cercano altre immagini di videosorveglianza della zona, gli investigatori contemporaneamente cercano informazioni da fonti di strada, come sempre in casi del genere.
Con il risultato che sempre più la tesi del litigio violento, nel corso nella stessa serata, sarebbe alla base dell’agguato in vico Canale a Taverna Penta di quella domenica sera. Per i poliziotti della Squadra mobile della questura il movente sarebbe camorristico, ma non legato a uno scontro tra gruppi malavitosi. Piuttosto, una vendetta dopo l’accesa discussione tra lui e due uomini sempre residenti in zona. L’allarme scattò con una telefonata al 112.
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“Correte, stanno sparando in vico Canale a Taverna Penta”. Era vero e i poliziotti dell’Upg della questura e della Mobile hanno localizzato il tratto di strada in cui era appena avvenuto l’agguato. A terra infatti, c’erano ancora due bossoli calibro 7,65 a testimonianza dei proiettili che hanno centrato alla natica destra Pietro Savio. È presumibile che il 36enne si sia accorto del pistolero, spalleggiato da un complice, e si sia girato per togliersi dalla traiettoria dei colpi.
Pietro Savio è tornato ad agosto 2023 ai Quartieri Spagnoli dopo un’assenza di due anni e mezzo, libero e senza misure di sicurezza a carico, trascorsi a pagare il debito con la giustizia. Le cronache non si occupavano di lui da ottobre 2020, quando la polizia lo arrestò eseguendo una misura cautelare per una rapina di Rolex dopo aver condotto brillantemente le indagini.
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Il 36enne, al quale il padre chiedeva pubblicamente di non seguire le sue orme nel periodo della pubblicazione del libro “La mala vita”, fu arrestato per la prima nel 2012 a Formia proprio insieme al genitore mentre a San Felice al Circeo scattavano le manette, nell’ambito dello stesso procedimento penale, per un’altra coppia celebre dei Quartieri Spagnoli: Enrico “’e Fraulella” e Gennaro, anch’essi padre e figlio. Le accuse, poi cadute, riguardavano una tentata estorsione.
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