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caccia all'uomo
07 Luglio 2024 - 19:41
Detenuto evaso a Napoli, a maggio si barricò in casa e sparò
A Napoli è caccia all'uomo dopo la fuga di un detenuto dall'ospedale Cardarelli, dove era stato trasferito dal carcere di Poggioreale per una visita urgente. Si tratta di Stefano Minopoli, 30 anni. Lo scorso 23 maggio, Minopoli aveva tenuto in apprensione l'intero quartiere di Chiaiano. Si era barricato in casa e aveva sparato, quel giorno, per fortuna senza provocare feriti.
La Polizia di Stato intervenne in via Giovanni Antonio Campano, dove erano stati segnalati i colpi. Sul posto si recarono anche gli agenti dell'ufficio prevenzione generale, Uopi e squadra mobile, che trovarono un uomo armato, Stefano Minopoli, 30 anni, barricato in casa. I poliziotti, dopo avere messo in sicurezza la zona, fecero irruzione prima di disarmare e fermare il 30enne.
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LA RICOSTRUZIONE DEI SINDACATI
«Un detenuto napoletano di 31 anni in attesa di primo giudizio è evaso nel primo pomeriggio, in circostanze da accertare, dall'ospedale Cardarelli di Napoli dov'era stato ricoverato d'urgenza ieri verso le 17.30 e piantonato dalla Polizia penitenziaria. Era stato tratto in arresto con l'accusa di tentato omicidio il 23 maggio. Sono in corso le ricerche da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell'ordine, ma ancora senza esito». Così Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. '
STATO DELLE CARCERI
«Con tutto ciò che sta succedendo, suicidi fra la Polizia penitenziaria (6) e fra i detenuti (52) a numeri mai visti, omicidi, violenze di ogni genere, stupri, risse, aggressioni, proteste collettive, evasioni frequentissime e molto altro ancora, ci chiediamo cos'altro debba accadere affinché il Governo si renda conto che le carceri, nello stato comatoso in cui versano, non riescono minimamente ad assolvere a nessuna delle funzioni che sono a esse demandate dalla Carta costituzionale e, anzi, a queste condizioni, non sussistono nemmeno i presupposti giuridici per il loro mantenimento. Noi - sottolinea - continuiamo a pensare che l'atteggiamento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dell'intero esecutivo Meloni, per ciò che concerne i penitenziari, sia da veri irresponsabili. E i decretini emanati, è proprio il caso di dirlo, alla “carlona" possono forse essere utili a facili strategie politiche, ma non certo a produrre risultati concreti», aggiunge il segretario della Uilpa pp.
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ASSISTENZA SANITARIA IN CARCERE
«La fuga di oggi, peraltro, ripropone l'annosa e spinosa questione dell'assistenza sanitaria in carcere e delle visite d'urgenza. Ci chiediamo, se il recluso stava così male da dovere essere visitato e ricoverato d'urgenza, dove abbia trovato le forze per evadere, pur volendo sperare che la nostra sanità pubblica abbia ancora una grande e persino miracolosa efficacia», aggiunge il dirigente sindacale.
«Oltre 18mila unità mancanti agli organici della Polizia penitenziaria, 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili, deficienze strutturali, infrastrutturali, negli equipaggiamenti e organizzative richiedono misure concrete. La Presidente del Consiglio, se vuole mantener fede al suo discorso con cui ha chiesto la fiducia al Parlamento, avochi a sé la materia carceraria e vari provvedimenti consequenziali e tangibili, il resto è fuffa», conclude De Fazio.
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