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Il provvedimento
17 Luglio 2024 - 11:44
La Digos di Napoli ha eseguito un'ordinanza cautelare, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea, con la quale è stata disposta la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di quattro persone, indagate per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ai quattro indagati è contestato di aver partecipato, insieme ad altri soggetti, a una violenta azione attuata nei confronti degli appartenenti alle forze di polizia nel corso di una manifestazione organizzata all'ingresso della sede Rai di Napoli lo scorso 13 febbraio. Si tratta del presidio di protesta organizzato da attivisti dei centri sociali e movimenti di estrema sinistra contro le posizioni assunte dalla Rai sulle dichiarazioni pro Palestina espresse dal cantante Ghali al Festival di Sanremo. Il bilancio degli scontri è stato di 7 feriti tra i manifestanti e 5 tra le forze dell'ordine, inoltre un fotoreporter ha riportato lesioni.
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LA RICOSTRUZIONE
Dalla ricostruzione dei fatti fornita dalla Procura di Napoli, riportata in un comunicato stampa firmato dal procuratore Nicola Gratteri, risulta che "sin dal giorno precedente, la notizia della manifestazione di protesta davanti alla Rai era stata ampiamente diffusa sui social media. Il giorno della manifestazione, verso le ore 9, il personale della Polizia di Stato è stato dislocato a presidio dei tre ingressi pedonali e carrabili della Rai. È stato inoltre predisposto, dal personale del Gabinetto regionale della Polizia scientifica, un servizio di videoregistrazione finalizzato a riprendere e cristallizzare le fasi salienti dell'iniziativa". Verso le ore 11 circa, prosegue la ricostruzione della Procura, "sono giunti sul posto circa 250 manifestanti e successivamente un gruppo composto da 50 dimostranti, compatti dietro uno degli striscioni, ha cominciato ad avanzare in direzione dell'ingresso della Rai, occupando la sede stradale con il chiaro ed inequivocabile intento di accedere alla struttura". Al fine di evitare l'accesso in massa non autorizzato, il dirigente del servizio ha provveduto alla chiusura completa del cancello scorrevole di accesso alla struttura, fino a quel momento rimasto socchiuso per consentire l'ingresso dei dipendenti agli studi televisivi. Nonostante i tentativi attuati dal personale della Digos di dissuadere i manifestanti, prosegue la nota della Procura, "gli stessi hanno continuato ad avanzare compatti dietro lo striscione fino a giungere a contatto con la squadra del Reparto Mobile posta a protezione del varco. Dai video acquisiti si nota chiaramente che i manifestanti non si sono limitati al contatto diretto con gli operatori di polizia, ma hanno avanzato ulteriormente fino a comprimerli con forza contro la cancellata, utilizzando la cosiddetta 'spinta di massa', per poi iniziare una vera e propria condotta di resistenza sferrando calci e pugni agli agenti che tentavano di non restare intrappolati contro la recinzione metallica". In seguito al sopraggiungere delle altre due squadre del Reparto Mobile in supporto agli agenti intrappolati, i manifestanti "hanno assunto una condotta ancora più violenta e, non riuscendo ad accedere all'interno della sede della Rai, hanno compresso nuovamente contro la recinzione metallica gli agenti rimasti schierati nel tentativo di evitare l'accesso, colpendoli al contempo con aste di bandiera e caschi da motociclista, mentre, dalle retrovie, i manifestanti rimasti indietro lanciavano oggetti contundenti contro gli agenti, tra cui pietre di notevoli dimensioni, sanpietrini, vari oggetti metallici e vernice rossa". A seguito degli eventi hanno subito lesioni operatori di polizia, un fotoreporter ed alcuni dei manifestanti, ed è stato danneggiato materiale in dotazione ai reparti inquadrati, quali scudi e divise. Gli indagati sono stati identificati attraverso la visione ed analisi delle riprese effettuate da personale della Polizia Scientifica.
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