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14 Agosto 2024 - 12:21
Nel riquadro il boss del clan Contini Nicola Rullo, alias “’o nfamone”
NAPOLI. Il suo debito con la giustizia è stato saldato con largo anticipo, ma il ras Nicola Rullo resta per il momento ancora sotto la lente di ingrandimento di inquirenti e investigatori. Il boss del clan Contini, come anticipato ieri dal “Roma”, è infatti tornato a piede libero appena otto mesi dopo il suo ultimo arresto e nonostante una condanna a 4 anni e 2 mesi ancora da scontare.
Merito dei suoi difensori, gli avvocati Domenico Dello Iacono e Andrea Imperato, riusciti a ottenere un importante ricalcolo del cumulo di pena da parte del tribunale di Novara che ha riunito sotto il vincolo della continuazione otto diverse condanne. Rullo trascorrerà dunque un’estate all’insegna della libertà, ma per lui gli appuntamenti in aula non sono ancora finiti. A settembre sarà infatti celebrata l’udienza davanti alla sezione Misure di prevenzione ed è in questa sede che la procura tenterà un nuovo affondo.
Nicola Rullo, alias “’o nfamone”, rischia dunque di essere sottoposto alla sorveglianza speciale, andando incontro a importante limitazioni personali. Ma a spuntarla è stata fin qui la linea sostenuta dal tandem difensivo Dello IaconoImperato, che, sentenze della Corte Costituzionale alla mano, ha dimostrato che per il ras dell’Arenaccia sarà necessaria la revisione del suo effettivo grado di pericolosità sociale.
Insomma, la partita è ancora aperta e in ogni caso se ne parlerà non prima del mese prossimo. Il ritorno a piede libero di Nicola Rullo rischia intanto di creare non pochi scompigli negli ambienti criminali dei quartieri San Carlo all’Arena e Vasto-Arenaccia, storiche roccaforti del clan Contini.
“’O nfamone”, insieme a Egidio Annunziata e Giovanni Migliaccio, anch’essi attualmente liberi, è attualmente ritenuto la figura di maggiore spessore criminale all’interno della cosca capofila dell’Alleanza di Secondigliano. L’autorità giudiziaria ha però ritenuto che il ras abbia ad oggi saldato il proprio debito con la giustizia. Il tribunale di Novara aveva infatti “riunito” otto diverse sentenze di condanna e, ritenendo assorbita gran parte delle condotte nella principale accusa associativa, aveva stabilito che Rullo avesse diritto a uno “sconto” di otto anni.
Nonostante la successiva impugnazione da parte della procura generale, anche la Corte di Cassazione ha in seguito dato ragione al ras, che così si è ritrovato a fine pena molto meno del previsto. Nicola Rullo già lo scorso fine settimana ha così lasciato il carcere e la notizia non è passata inosservata agli occhi degli investigatori antimafia. Il timore a questo punto è che il clan Contini, nonostante gli ultimi arresti eccellenti, su tutti quelli del boss Patrizio Bosti, arrestato a pochi giorni dalla scarcerazione, possa tornare a fare la voce grossa in città.
Il rischio di una nuova escalation di tensioni con il rivale clan Mazzarella non è infatti da sottovalutare. L’ultima cattura di Rullo risaliva a dicembre scorso, alla vigilia della festa di Capodanno. Il ras si trovava in Spagna ed è qui che era stato rintracciato e ammanettato, per poi essere estradato in Italia qualche settimana dopo.
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