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L'indagine
23 Settembre 2024 - 09:20
NAPOLI. Immagini di videosorveglianza, intercettazioni ambientali, riconoscimenti da parte delle vittime. Così sono stati incastrati i 6 presunti estorsori vicini agli Abbinante di Scampia e ai Grimaldi di Soccavo (comunque da considerare innocenti fino all’eventuale condanna definitiva), arrestati l’altro giorno dai poliziotti della Squadra mobile della questura. Circostanza particolare: il capo del gruppo, Francesco Abbinante dell’omonimo clan di Scampia, è il cugino della parti lese.
«Dovete dare tutto a me, perché tutto quello che avete è di mio padre». Il rampollo della mala di Scampia Francesco Abbinante, figlio del capoclan Guido Abbinante, era stato perentorio. Le vittime designate, titolari dell’azienda “Autoricambi Fans” con punti vendita a Giugliano e Qualiano, avrebbero dovuto abbassare la testa e versare al giovane ras 500mila euro e consegnare due appartamenti di loro proprietà.
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Quando però questo non è accaduto, ecco che la furia del clan si è scatenata: la sera del 19 aprile scorso uno dei locali è stato incendiato e, dopo poco, la società ha chiuso i battenti. A distanza di pochi mesi le indagini sono però arrivate a una volta e ieri mattina sono finite in manette cinque persone, tra queste alcuni esponenti del clan Grimaldi di Soccavo.
Dall’ordinanza emessa dal gip Federica De Bellis si apprende che gli iscritti nel registro degli indagati sono 6: Francesco Abbinante, 25enne già detenuto per altro; Donato Cacace, 29enne di Torre del Greco, Maurizio Cicala, 21 anni; Francesco Pio Esposito, 22 anni; Luigi Estatico, 21 anni; e Renato Pugliese, 38 anni. Per tutti, da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
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