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Rapina a Charles Leclerc, sconti in appello

Scippo da oltre 2 milioni di euro, pene ridotte per due dei componenti della gang. Verdetto confermato per Allinoro

Rapina a Charles Leclerc, sconti in appello

Sconto di pena in appello per i rapinatori di Charles Leclerc. Francesco Pinto e Annamaria Nocerino erano stati arrestati, insieme a Luciano Allinoro, perché gravemente indiziati a vario titolo per la rapina di un prezioso orologio (un Richard mille da due milioni e mezzo di euro) compiuta a Viareggio il 18 aprile 2023 ai danni del celebre pilota di Formula 1 della Ferrari, Charles Leclerc, nonché di una ulteriore tentata rapina di un Rolex daytona di 40mila euro.

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Il gup di Lucca aveva emesso una pesante sentenza di condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno per Allinoro e Pinto e a 6 anni e 5 mesi di reclusione per Nocerino. La Corte di appello di Firenze, prima sezione penale, accogliendo le argomentazioni difensive, ha ridotto la pena a 7 anni e 4 mesi per Francesco Pinto, già agli arresti domiciliari per questa causa (difeso dall’avvocato Luigi Poziello) e a 4 anni e 8 mesi per Nocerino, agli arresti domiciliari per questa causa (difesa dall’avvocato Sara Piccini). Sentenza confermata invece per Luciano Allinoro. In manette erano finite quattro persone. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Viareggio, in provincia di Lucca, supportati da militari del comando provinciale di Napoli, di Caserta e di Milano, avevano tratto in arresto quattro persone, tre uomini ed una donna, in quanto destinatari di una misura cautelare restrittiva richiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal gip del Tribunale di Lucca. I quattro soggetti sono indagati a vario titolo per la rapina di un prezioso orologio compiuta a Viareggio il 18 aprile dello scorso anno ai danni del noto pilota della Ferrari Charles Leclerc. Secondo l’accusa, i responsabili del colpo sono Luciano Allinoro, del centro storico (già detenuto nel carcere milanese di Opera), Annamaria Nocerino, di Ponticelli (figlia di uno storico affiliato al clan Sarno), e Francesco Pinto, originario di Mondragone e residente a Giugliano.

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