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Malanapoli
12 Ottobre 2024 - 09:57
Non era al corrente di quanto il suo amico stesse per fare e tra loro non ci sarebbe stato alcun accordo pregresso. L’inchiesta che a fine settembre ha portato all’arresto di 14 e di un 15enne, entrambi accusati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, subisce un primo, inatteso stop. Il colpo di scena si è consumato davanti al tribunale del Riesame per i Minorenni, che ieri mattina ha completamente annullato l’ordinanza di custodia cautelare da cui era stato raggiunto il più giovane dei presunti babykiller. La difesa del 14enne, rappresentata dall’avvocato Carlo Ercolino, ha infatti dimostrato che il proprio assistito, che quella sera si trovava alla guida dello scooter, non sapesse che l’amico fosse armato e intenzionato a far fuoco contro un altro ragazzino. L’adolescente già ieri è quindi tornato a piede libero.
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Aveva giurato fedeltà al gruppo Marigliano delle Case Nuove, una delle paranze controllate dal clan Contini, tanto da tatuarsi sulla mano le iniziali della famiglia “F.M.”. Ad appena 14 anni aspirava così a diventare un boss. E forse era già nel mirino di un clan rivale. Potrebbe essere servito a salvargli la vita il provvedimento di fermo notificato il 25 settembre dai carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Napoli Stella e dalla polizia a E.S., ragazzino ritenuto elemento di spicco di un temibile gruppo criminale emergente, e adesso scarcerato. L’adolescente era accusato dalla procura per i Minorenni di essere l’autore del tentato omicidio a colpi di pistola del ventenne Ciro De Rosa. Reato «aggravato dal metodo mafioso». E non si esclude che, proprio a causa delle sue malefatte, fosse finito in cima alla lista dei cattivi stilata dal capo di un gruppo malavitoso con cui è in corso una faida. Sebbene minuto, tanto da sembrare addirittura più piccolo, il 14enne è descritto da chi indaga come spregiudicato, particolarmente feroce e, soprattutto, senza controllo. A tal punto da rendersi inviso anche all’interno del suo gruppo criminale, quello delle Case Nuove, di recente formazione e che pare sia capeggiato, come si evince dal provvedimento cautelare, da un ragazzo di 26 anni, Emmanuele Marigliano. Si tratta di una banda di giovanissimi malavitosi, finita al centro di uno scontro interno alle fazioni che compongono il clan Contini, contrapposto alle famiglie dell’Arenaccia e del “Buvero” di Sant’Antonio Abate, capeggiate dal boss Nicola Rullo, recentemente scarcerato. La sua indole criminale sta tutta in un messaggio whatsapp assai minaccioso, inviato addirittura alla madre, colpevole, a suo dire, di avere aiutato le “guardie” a trovarlo. Tornando al 21 luglio, l’aspirante babyboss sarebbe entrato in azione con un quasi 16enne, nel frattempo arrestato per altri fatti. Su uno scooter rubato avrebbero sparato e ferito all’addome un giovane di 20 anni, che si trovava in sella a un motociclo insieme a un amico, forse al culmine dell’immancabile lite tra giovanissimi scoppiata nel week end, forse per il solito sguardo di troppo.
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