Tutte le novità
Il caso
19 Novembre 2024 - 08:32
Nei riquadri gli arrestati Nico Grimaldi, la madre Rita Pitirollo, Carmine Casaburi e Nicola Vellucci
NAPOLI. Droga e cellulari soprattutto, ma anche oggetti da Amazon e persino profumi di lusso. Nel carcere di Secondigliano e dalla base operativa di via del Cassano lavorava a gran ritmo un’organizzazione riconducibile alla Vanella Grassi che riforniva i detenuti di ogni bene “necessario” e apparentemente superfluo.
A capo del gruppo, orchestrando le operazioni dall’interno, c’era Nico Grimaldi spalleggiato da Carmine Casaburi mentre all’esterno agivano Rita Pitirollo, madre di Grimaldi, e Addolorata De Falco, sua moglie. Il trasporto avveniva con i droni di ultima generazione, manovrati dal driver Nicola Vellucci, che partivano dal campo nomadi di Secondigliano dietro compenso di 100 euro per volta a un rom o dalla terrazza di un palazzo in via Pazienza di fronte alla struttura penitenziaria. Ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino all’eventuale condanna definitiva, dall’alba di ieri si trovano in stato d’arresto in 12, 10 in carcere (compreso Nico Grimaldi che già si trovava ristretto).
A condurre le indagini, coordinate dalla procura antimafia, sono stati i poliziotti della Area 4 del Sisco con base a Napoli, guidati dal dirigente Massimiliano Russo. Investigatori specializzati nel contrasto alla criminalità organizzata, che ieri hanno eseguito le misure cautelari per i reati associativi concernenti il traffico di stupefacenti e l’accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione per i detenuti, fatti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata “Vanella Grassi”, attiva in particolar modo nella zona del “Perrone” di Secondigliano ma nel corso degli anni allargatasi all’intera quartiere in seguito a un’abile e spregiudicata politica delle alleanze, al punto che i componenti sono stati ribattezzati “i girati”.
Per approfondire leggi anche:
Con il Sisco hanno collaborato all’operazione la Squadra Mobile della questura di Napoli e il personale specializzato della Polizia Scientifica, Cos’ nel 2023 sono state acquisiti fonti di prova in ordine in ordine all’operatività del sodalizio, abitualmente dedito all’introduzione nel centro penitenziario di Secondigliano di plichi con all’interno in massima sostanze stupefacenti, hashish e marjuana, e telefoni cellulari mediante l’utilizzo di droni.
Nel corso delle indagini, per acquisire i necessari riscontri a quanto emergeva man mano che venivano ascoltate le conversazioni registrate via telefono o in ambientale, in due distinte occasioni la polizia all’arresto 3 persone sequestrando oltre due chili di sostanze stupefacenti, di un drone dotato di telecamera, nonché di numerosi microtelefoni cellulari e schede telefoniche.
Il 6 ottobre dell’anno scorso finì nella rete proprio Vellucci, indicato come il dronista che percepiva 500 euro per ogni viaggio. La tecnologia era all’avanguardia: gli apparecchi volavano più in alto dei sistemi di protezione del carcere, che consistono in grandi antenne radar, per poi abbassarsi in corrispondenza della finestra della cella in cui un detenuto attendeva i pacchi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo