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Il reportage

Il sogno (realizzato) del lungomare, così Baia Domizia punta ancora più in alto

Distrutta nell’incendio di fine giugno e ricostruita in tempi record, la passerella panoramica ha fatto la differenza in un’estate da tutto esaurito

Baia Domizia, dal sogno del lungomare la spinta per puntare ancora più in alto

La passerella panoramica tra le dune di Baia Domizia Sud

Una passeggiata sulle dune di sabbia al tramonto, tra gli odori della macchia mediterranea e il salmastro che arriva dal mare e solletica i sensi ancor prima che la distesa azzurra riempia occhi e anima.

Siamo a Baia Domizia, frazione del comune di Cellole, nel Casertano, cuore di quella che un tempo fu la Campania Felix, secoli dopo passata da meta del jet set internazionale a simbolo dell'emergenza post terremoto e di crisi ambientale, e adesso esempio di rinascita, a cominciare dalla conferma della Bandiera Blu.

La passeggiata inizia in via Fontana vecchia, nei pressi dell'Arena dei Pini e si snoda attraverso una passerella in legno, elevata sulle dune, perfettamente integrata nel paesaggio. «Sembra di stare in Sardegna» dice un turista con accento del nord e cagnolino al guinzaglio.

E pensare che a fine giugno tutto questo era stato ridotto in cenere dallo spaventoso incendio che ha rischiato di distruggere completamente la pineta e la macchia mediterranea, una riserva di biodiversità unica e preziosa.

Di quella domenica di paura restano i segni. In alcuni tratti di terra bruna sono stati piantati giovani pini su cui vegliano occhi elettronici. Tra piazzole e panchine da cui contemplare il mare, nella speranza magari di avvistare i delfini, si arriva quasi alla fine di Viale dell’Erica. Di sera il percorso gode di una suggestiva illuminazione alimentata dal fotovoltaico.

Baia Domizia, al pari di Punta Ala - luogo elitario delle vacanze in Toscana a cui la storia ha riservato più fortuna - non ha mai avuto un lungomare inteso in senso tradizionale. La passerella diventa così la realizzazione di una visione, una intuizione più ampia che punta a rimettere questa parte della riviera casertana nel posto che le spetta nel panorama turistico regionale e nazionale.

Ispirazione delle battaglie di un pioniere come il compianto Gaetano Cerrito, che non ha fatto in tempo a vedere la Bandiera Blu svettare sulla terra per la quale ha lottato una vita intera.

Merito oggi di un sindaco giovane e determinato come Guido Di Leone, che in pochi anni ha rilanciato Cellole e il suo lato costiero, Baia Domizia Sud e Baia Felice, prima con l'Arena dei Pini, diventata tappa irrinunciabile dei tour estivi dei maggiori artisti italiani, poi con l'Arena Village, senza mai perdere di vista la sostenibilità ambientale. Un lavoro che vede i suoi frutti e che ha riportato in questi luoghi turisti da tutta Italia e dall'estero.

«L’orgoglio per quest’opera è indescrivibile. - scrive sui social Di Leone - Quel 28 giugno, l’incendio sembrava aver bruciato i nostri sogni. Ma invece di arrenderci, ci siamo rialzati, ci siamo rimboccati le maniche e, in tempi record, abbiamo ricostruito tutto. Solo un mese di ritardo: il tempo necessario per dimostrare che la forza di una comunità non si spegne mai».

«Insieme, con tutta la nostra squadra, abbiamo regalato al territorio un’opera che non è solo una passerella panoramica, ma un segnale di unione e speranza. - prosegue - Per anni ci hanno deriso, ostacolato, denunciato. Ma la verità è che quando si lavora in regola e con amore per la propria terra, nessuno può fermarti. Oggi Baia Domizia ha il suo lungomare. Oggi quel sogno è realtà».

Chi scrive ha trascorso a Baia Domizia le lunghissime estati della sua adolescenza e di questi luoghi ha conosciuto i tempi belli e quelli brutti. Niente è perfetto e c'è sempre da migliorare. A cominciare da un'offerta commerciale non sempre all'altezza della sfida e da una cultura dell'accoglienza che, escludendo punte di eccellenza, va ancor di più radicata in parte degli operatori, in primis negozianti e piccoli imprenditori.

La Bandiera Blu, che svetta sui lidi insieme a quella Verde (spiagge adatte ai bambini) e quella Lilla (accessibilità e inclusività), sta riportando in questi anni a Baia Domizia un turismo di qualità. Le famiglie e i più giovani attratti dagli eventi musicali all'Arena dei Pini. Ma per centrare definitivamente l'obiettivo l'offerta può essere ancora più ampia. E la passerella potrebbe fare la differenza, a patto però che si riesca a riempirla di contenuti: chioschetti, aree lounge per l'aperitivo, artisti di strada, piccoli artigiani. Con il coinvolgimento magari dei lidi che la costeggiano.

Anche questa è una suggestione, l’ennesima per celebrare un'estate da tutto esaurito, perché dalla passeggiata panoramica tra le dune, dal lungomare di Baia Domizia, il futuro appare più vicino e c'è da scommettere che saprà essere per questa terra ancora più luminoso e competitivo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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