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l'intervista
20 Febbraio 2025 - 12:31
Paolo Canè difende Sinner
NAPOLI. Il dibattito è aperto, al punto da trasformarsi in una vera e propria scelta di campo. Dalla parte di Sinner o tra i suoi detrattori? Il carico lo ha messo Paolo Bertolucci, ex campione di Davis e oggi apprezzato opinionista televisivo, che ha postato un duro messaggio su X: «L’assordante silenzio di quasi tutti i giocatori italiani sul caso di Jannik Sinner mi ferisce».
Bertolucci ha aggiunto di aver letto e apprezzato le dichiarazioni di Vavassori, le più audaci a sostegno di Jannik, quindi quelle di Berrettini e Nardi. Poi silenzio assoluto e quel senso di delusione dovuto al fatto che a livello mondiale, oltre al cronico e avvelenato dileggio di Kyrgios, lo svizzero Wawrinka ha sparato contro, come a New York aveva fatto l’olandese Tallon Griekspoor. Zverev è rimasto vago, Gasquet e Ruud hanno detto cose a favore.
«Era facilmente prevedibile incominciassero tutti a rompergli le balle, finti moralisti, nemici storici ed altri acquisiti. – afferma senza peli sulla lingua l’ex numero uno d’Italia Paolo Canè – Abbiamo dovuto ascoltare e leggere in questi mesi cose assurde, a firma di gente che con lo sport ha poco a che fare. Molti intendono la scelta di patteggiare come il riconoscimento di responsabilità da parte di Sinner. In realtà non è così se con attenzione si scorre il meccanismo della sentenza. Ma chi se ne frega? Tanto, squalifica o meno, avranno sempre qualcosa da ridire su Sinner. Chi un pochino ne capisce e non è armato da preconcetti sa bene che solo un campione con la coscienza pulita può compiere le imprese che ha realizzato lui. Con quel grado altissimo di tranquillità e concentrazione».
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Intanto il numero uno del mondo salterà i prossimi sei tornei, dovendo affrontare il grosso problema dei campi su cui allenarsi, l’accordo con la Wada prevede che fino al 13 aprile non frequenti strutture affiliate alla Federazione e non incroci sparring tuttora in attività, con Zverev e Alcaraz che gli alitano sul collo in una classifica che tuttavia non cambierà almeno fino a Roma.
«Quindi? Sti cazzi – continua Canè – se anche dovessero superarlo Jannik li riprenderebbe in un attimo. Credi che non sapesse già prima degli Australian Open della squalifica imminente? Siamo seri e non come i soliti tuttologi che hanno armato lo schieramento delle malelingue. Io sono contento che Sinner si sia tolto di dosso questa carogna e sicuro che tornerà più forte e incazzato di prima. Dirà, vi aggiusto io. Tanto i nemici ne parleranno sempre male ma i tifosi veri di questo sport non potranno non continuare ad amarlo».
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