BRUSCIANO. “Il capretto paesano” alla diossina. Un intero gregge di pecore, portate al pascolo sotto gli occhi di tutti, in terreni quantomeno sospetti. Gravi rischi per la salute dei consumatori e nessuna autorità a vigilare. Presunti tombamenti sono stati attuati in tempi non sospetti, in un ampio terreno al confine tra i comuni di Brusciano e Acerra. Qui sono ben visibili numerose collinette, all’apparenza ricoperte da vegetazione, ma che se osservate da vicino, mostrano chiaramente di essere interamente costituite da rifiuti. Il terreno in questione è sottoposto all’attenzione dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, che già da tempo hanno avviato una serie di indagini su numerosi terreni del territorio, per accertare presunte situazioni di gravi inquinamenti ambientali.

RIFIUTI, DISCARICHE E CAMPO ROM. Su questo stesso terreno, tra cumuli di rifiuti e discariche a cielo aperto a dir poco raccapriccianti, si erge un campo rom, dove si vive senza il benché minimo rispetto per l’ambiente circostante, versando in strada e nei terreni circostanti quintali di rifiuti che quotidianamente innescano pericolosi roghi, per poter fondere materiali da cui estrarre il rame o semplicemente per disfarsi di un po’ di immondizia. I fumi che si sprigionano da questi roghi, di sera appestano l’aria rendendola irrespirabile, i fumi carichi di diossine e di altre sostanze pericolose, si propagano nell’aria ricadendo sui terreni e i campi circostanti. Lo scempio si consuma nella totale assenza delle istituzioni, come se questo piccolo fazzoletto di terra fosse totalmente scollegato dal resto del paese.

COLTIVAZIONI E PASCOLO TRA I VELENI.
Eppure qui si continua a coltivare nell’indifferenza generale, i greggi continuano a pascolare e gli alimenti da essi derivanti come frutta, verdura, ortaggi, latte, formaggi e carni, presumibilmente carichi di diossine e veleni, finiscono sulle tavole di ignari (o quasi) consumatori, costituendo un grave pericolo per la salute pubblica. Chi dovrebbe vigilare e garantire il rispetto delle più elementari norme per la tutela della salute dei cittadini?