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GIROLAMINI

Una biblioteca contesa, un furto e tanti avvoltoi

Le mani sul complesso

Una biblioteca contesa, un furto e tanti avvoltoi

La celebre biblioteca di Giuseppe Valletta è stata acquistata dai reverendi Padri dell’ Oratorio con animo veramente regale e pieno di pietà verso questa patria per 14mila scudi”. Così scriveva Giambattista Vico il 20 gennaio 1726 al gesuita Edouard de Vitry. Ma 30 anni prima, i 18mila volumi di cultura classica del fondo Valletta valevano ben 30mila scudi, aggiungeva il filosofo amareggiato per la decadenza della cultura napoletana colonizzata dal razionalismo cartesiano. Lo Stato italiano invece nel 1866 si impadronì della Biblioteca dei Gerolamini senza spendere un centesimo con la legge sulle Soppressioni. Solo nel 1929 I Patti Lateranensi restituirono ai Padri dell’Oratorio i 170 mila libri messi insieme in secoli di presenza a Napoli. Ma sul Complesso dei Gerolamini volteggiavano affaristi a caccia dei fondi UE, una borghesia “intellettuale” abituata a intercettare i fondi della cultura, massoni, pseudo-mecenati finanziati dallo Stato. Cosi nel 2012 il furto di libri compiuto da un bibliotecario nominato con il placet del Governo Monti, divenne per il New York Times il “più grande del secolo”, e fece da detonatore. Bersaglio un giovane sacerdote, Padre Sandro Marsano,

che aveva fatto rifiorire la spiritualità di San Filippo Neri, e rinascere musica e cultura oratoriane. Le accuse infamanti, l’arresto, un incubo durato 11 anni e 130 udienze di processo. Fino al 12 marzo 2024: assolto per non aver commesso il fatto. Ma nessuno gli ha chiesto scusa.

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